Una vita a impatto zero / Prima puntata (PODCAST)

Per anni si è parlato di raccolta differenziata come se fosse l’unico gesto virtuoso che il singolo potesse fare per tutelare l’ambiente. C’è chi invece da tempo porta avanti un’altra battaglia, a monte: quella della riduzione totale del rifiuto. Giada Pari ci accompagna in un viaggio all’interno dell’ecosostenibilità con modelli di business virtuosi e testimonianze dirette.

Negli ultimi anni l’ecosostenibilità pare sia diventata una moda, un grido che si leva a più voci e campeggia spesso su cartelloni pubblicitari, spot tv o sulle etichette di prodotti da supermercato e non solo. Ad accompagnare ogni nuovo fenomeno che nasce arriva il relativo neologismo, che in questo caso è stato preso in prestito dalla lingua inglese: greenwashing, nato dalla crasi di green, verde, e whitewashing, imbiancare e quindi in senso lato nascondere qualcosa. Nascondere sotto l’etichetta green prodotti che in realtà non lo sono affatto. Di esempi di questo tipo è ricco il nostro mercato, tanto che diverse aziende sono state multate dall’Antitrust per messaggi fuorvianti e che non corrispondevano alla realtà dei fatti.

Se si guarda però l’altro lato della medaglia si vede un Paese sempre più in fermento e guidato da uno spirito di cambiamento, trainato dalle nuove generazioni, che sta poco alla volta permeando il nostro tessuto. 

È così difficile oggi, con il nostro stile di vita sempre più frenetico, in città sempre più alienanti, fare un passo indietro e provare a essere parte attiva nel cambiamento? La risposta è no perché attorno a noi la realtà sta cambiando. In questa prima puntata di “Vita a impatto zero” ascolteremo le testimonianze di chi ha deciso di cambiare rotta e di chi su questo cambiamento ha investito sogni e futuro, realizzando la prima rete al mondo di negozi sfusi.

Ascolta “Vita a impatto zero / Prima puntata” su Spreaker.

La libertà accademica negata dal fanatismo filo-israeliano tedesco. Intervista a Nancy Fraser

A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

Nuova questione morale: la sinistra e il fantasma di Berlinguer

A sinistra si continua a citare Berlinguer e a sbandierare il tema della questione morale. Ma i recenti fatti che hanno travolto la giunta regionale di Michele Emiliano ci ricordano che nel sistema Italia il marcio è diffuso ovunque, a partire dalle realtà locali. Non si può risanare tutto il sistema politico nel suo complesso ma a sinistra ci si può impegnare partendo da casa propria, cercando di costruire un nuovo autentico soggetto progressista anziché puntare ai “campi larghi”.