Giù le mani dai capelli delle donne (e dal resto)
Nel loro libro “Anatomia dell’oppressione” Inna Shevchenko e Pauline Hillier, attiviste del movimento femminista Femen, si scagliano con veemenza contro l’oppressione del corpo femminile operata attraverso i secoli dalle grandi religioni monoteiste. Un libro scomodo, che non ha paura di attaccare frontalmente le grandi confessioni e che per questo è stato difficile portare in Italia. Ma che proprio per tale ragione si rivela un testo essenziale per sradicare l’oppressione del patriarcato.
Paura, emozione necessaria
Una riflessione sulla paura e su come, nonostante il sentimento sia sempre legato a sventura, privazione e sgomento, si possa comunque servirsene e trasformarla in uno strumento utile nell’esistenza.
Visioni distopiche e fantascientifiche: anche se la realtà, a volte, supera la fantasia
Tre autrici per tre romanzi distopici e un filosofo della tecnologia per notti insonni.
Concepire il femminile. Confronto tra una femminista e un liberale critico / Seconda parte
Linguaggio, femminismo, differenza, lavoro. Monica Lanfranco risponde alla lettera di Pierfranco Pellizzetti su identità e lotte del movimento delle donne pubblicata nel precedente numero di MicroMega+. Caro Pierfranco, intanto grazie. Per aver pensato a me e al mio lavoro, per la proposta di scambio, quindi di relazione: sarebbe andata benissimo anche una intervista classica, me […]
Il G8 di Genova (soprattutto quello femminista) raccontato a chi non c’era
La violenza poliziesca e la ferita inferta alla democrazia hanno seppellito a lungo i contenuti dello sguardo femminista di allora, fortemente profetici sui pericoli della globalizzazione neoliberista. Riflessioni e lotte ancora attuali e più che mai necessarie.