Giù le mani dai capelli delle donne (e dal resto)

Nel loro libro “Anatomia dell’oppressione” Inna Shevchenko e Pauline Hillier, attiviste del movimento femminista Femen, si scagliano con veemenza contro l’oppressione del corpo femminile operata attraverso i secoli dalle grandi religioni monoteiste. Un libro scomodo, che non ha paura di attaccare frontalmente le grandi confessioni e che per questo è stato difficile portare in Italia. Ma che proprio per tale ragione si rivela un testo essenziale per sradicare l’oppressione del patriarcato.

Paura, emozione necessaria

Una riflessione sulla paura e su come, nonostante il sentimento sia sempre legato a sventura, privazione e sgomento, si possa comunque servirsene e trasformarla in uno strumento utile nell’esistenza.

Concepire il femminile. Confronto tra una femminista e un liberale critico / Seconda parte

Linguaggio, femminismo, differenza, lavoro. Monica Lanfranco risponde alla lettera di Pierfranco Pellizzetti su identità e lotte del movimento delle donne pubblicata nel precedente numero di MicroMega+. Caro Pierfranco, intanto grazie. Per aver pensato a me e al mio lavoro, per la proposta di scambio, quindi di relazione: sarebbe andata benissimo anche una intervista classica, me […]