Chi abusa del processo

È ormai molto di moda dare addosso ai pubblici ministeri che fanno il loro lavoro. Li si accusa spesso di ‘accanimento investigativo’ ‘come se non fosse affare del requirente cercare prove d’accusa’. La verità è che ‘nell’attesa d’un apparato requirente manovrabile dal potere esecutivo’, il legislatore fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote dell’azione penale. Una strategia di impunità ammantata dalla retorica del garantismo.

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Da MicroMega 6-2007

L’argomento richiede una premessa nomenclatoria e alcuni rilievi elementari. L’universo linguistico del diritto è riducibile ai verbi-sostantivi «dovere» e «potere», coniugabili in due sensi, descrittivo (Aristotele direbbe «apofantico») e deontico: enunciato vero o falso l’uno; l’altro appartiene alla sfera delle parole emotive. Nel tedesco e inglese ai due concetti corrispondono verbi diversi: «tutti gli uomini devono morire» è formula d’una impossibilità naturale, che l’organismo sopravviva sine die; i tedeschi dicono «müssen», gl’inglesi «must»; «il pubblico ministero deve esercitare l’azione», è enunciato normativo («sollen» e «shall»). Ambiguo anche «potere»: appartiene alla lingua normativa la frase «posso fare od omettere tutto quanto non sia vietato né prescritto» («dürfen», «may»); ma quando dico che il pubblico ministero può esercitare l’azione, descrivo una potenza giuridica («können», «can»). Nel lessico tecnico «dovere» designa la situazione del destinatar…

La forza di van der Waals, in tutti i sensi

Esattamente un secolo fa moriva Johannes Diderik van der Waals. Premio Nobel per la fisica nel 1910, l’importanza del suo lavoro è testimoniata dalla frequenza con cui il suo nome appare nei manuali, che lo celebrano come padre della scienza molecolare.

La matematica è gioco, letteratura, politica

In occasione della giornata mondiale del Pi greco, pubblichiamo tre brevi saggi estratti dalla raccolta che compone l’ultimo libro dello studioso, ” Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza” edito da Raffaello Cortina Editore.

Rosa Luxemburg fra rivoluzione e guerra

Pubblichiamo la seconda parte di un lungo saggio sul pensiero e il ruolo della rivoluzionaria polacca, figura unica nel movimento rivoluzionario internazionale del ‘900; il suo lascito ancora oggi rimane largamente al di qua del valore, teorico, politico e umano della persona. Qui l’autore esamina la sua posizione contro la guerra e la critica radicale che Rosa Luxemburg ebbe il coraggio di rivolgere a Lenin, riguardo allo svolgimento della rivoluzione russa e particolarmente allo strame della democrazia che ne stavano facendo i bolscevichi.