40 anni di Aids. La lotta al virus e la speranza di un vaccino

Nella primavera del 1981 il primo caso di Aids, la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita causata da un nuovo virus, l’HIV, estremamente mutevole e difficile da colpire. Dopo più di trent’anni di fallimenti le ricerche di un vaccino efficace hanno ripreso vigore.

La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, o AIDS, si manifestò per la prima volta nella primavera del 1981, allorché al Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta, negli Stati Uniti, fu segnalato un aumento sospetto di casi di polmonite da Pneumocystis carinii (PCP), una gravissima infezione polmonare spesso ad esito fatale, assai raramente osservata in precedenza.  

Numerosi indizi concorrevano ad ipotizzare quale agente causale un virus responsabile di una severa immunodepressione, che a sua volta permetteva ad agenti patogeni come P. carinii, normalmente inibiti dai meccanismi di difesa dell’organismo ospite, di manifestarsi in tutta la loro virulenza.  

All’inizio altri virus come il cytomegalovirus (CMV) o il virus di Epstein-Barr (EBV) furono sospettati di essere gli agenti causali della sindrome, ma ben presto ci si rese conto che si trattava di un virus nuovo, che in effetti fu isolato all’Institut Pasteur di Parigi nel 1983 e pochi mesi dopo anche negli Stati Uniti, e cui in séguito (1986) fu attribuito il nome di HIV (Human Immunodeficiency Virus). 

Per meglio comprendere il meccanismo d’azione patogenetico dell’AIDS è necessario a questo punto aprire una parentesi sulla struttura e le funzioni del sistema immunitario. L’origine evolutiva …

Nonostante Platone, Adriana Cavarero smaschera l’ordine patriarcale

Adriana Cavarero ha dedicato la sua esistenza a decodificare il linguaggio della rappresentazione, non solo per il piacere necessario della decostruzione, quanto anche e soprattutto per proporre un nuovo pensiero del femminile, “un immaginario di speranza” che, dall’analisi del passato e dalla critica del presente, lanci lo sguardo verso il futuro, un futuro che indichi rapporti nuovi e diversi.

Fosse Ardeatine, 80 anni dall’eccidio. Intervista a Michela Ponzani

Il 23 marzo 1944 un gruppo di partigiani gappisti compiva l’attentato di via Rasella, a cui il giorno dopo gli occupanti tedeschi risposero con la terribile rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Un legittimo atto di Resistenza a cui fece seguito un massacro deliberato. Eppure, nell’Italia attuale, in cui una parte non solo della società ma anche delle istituzioni non si riconosce nei valori e nell’eredità dell’antifascismo, tali eventi sono ancora oggetto di contesa. La ricostruzione della storica Michela Ponzani non lascia però spazio a nessuna tendenziosa ambiguità.

L’accordo fra Unione Europea ed Egitto è già un fallimento

L’Egitto è un Paese al collasso in cui, oltre alla povertà endemica, fra gli abitanti cova ancora sotto la cenere il fuoco della rivoluzione. Gli accordi stretti con il governo italiano servono ad Al Sisi per cercare di mantenere il controllo, ma rischiano per molti versi di peggiorare la situazione del Paese. L’Europa, in questo quadro, prosegue con la sua solita politica miope: pretendere di fermare i flussi umani favorendo le dittature e i loro metodi violenti e persecutori.