I Pentagon Papers, la Xerox e il telefono a gettone: una storia americana

Una fotocopiatrice Xerox 914 e un telefono pubblico a gettone sono i due oggetti, oggi desueti, che hanno reso possibile, il 13 giugno di mezzo secolo fa, la pubblicazione di 47 volumi di documenti top secret sul coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Una vicenda esplosiva le cui conseguenze si fanno sentire ancora oggi.

Il primo eroe di questa storia è un metro cubo di acciaio e plastica del peso di 294 chili, lento ma affidabile. Si trattava di una fotocopiatrice, per la precisione la Xerox 914, entrata in servizio negli anni Sessanta del Novecento ma rimasta per molto tempo la miniera d’oro della corporation, tanto da creare il verbo inglese “to xerox” con il significato di “fotocopiare”. Il secondo eroe è un oggetto che oggi guarderemmo con stupore e incredulità: il telefono a gettone. Negli Stati Uniti, in realtà, i telefoni pubblici non funzionavano con gettoni, come da noi, ma con monete: nel 1971 un nickel (5 centesimi) o un dime (10 centesimi) secondo la città e la compagnia telefonica.

Furono questi due oggetti desueti a permettere al New York Times di pubblicare la prima puntata di una serie di articoli sui cosiddetti Pentagon Papers, ovvero la storia in 47 volumi del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Documenti così esplosivi da indurre l’amministrazione Nixon a chiedere a un giudice federale di vietarne la pubblicazione malgrado il I emendamento della Costituzione stabilisca chiaramente che la libertà di parola e di stampa sono inviolabili. Era il 13 giugno 1971, esattamente mezzo secolo fa ma le conseguenze degli avvenimenti di allora si fanno sentire ancora oggi.

Facciamo un passo indietro. Il Vietnam, insieme a Cambogia e Laos, era stato colonizzato dalla Francia. Alla fine della seconda guerra mondiale e dell’occupazione giapponese, il leader comunista Ho-Chi-Minh scrive al presidente degli Stati Uniti Harry Truman perché sostenga la decolonizzazione, senza ricevere alcuna risposta. La Francia tenta di riacquistare il controllo del paese e inizia così una guerra di liberazione la cui prima tappa saranno gli accordi di Ginevra del 1954: sconfitti a Dien-Bien-Phu, i francesi abbandonano il paese che però viene “provvisoriamente” diviso in due parti, in attesa di elezioni generali per riunificarlo. Mentre il Nord conquista l’indipendenza, al Sud viene installato un governo fantoccio appoggiato dagli americani.

Nel 1963 il governo Diem viene rovesciato da un colpo di stato militare approvato da Washington e, poco a poco, l’impegno degli Stati Uniti si allarga: non più “consiglieri militari” ma truppe combattenti e bombardamenti, nel tentativo di sconfiggere la …

Orlando Figes e la copertina di Storia della Russia

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