Per una critica della ragion limitata. Su “Che cosa abbiamo nella testa?” di Boncinelli e Calvaruso

Nel volume “Che cosa abbiamo nella testa? Il cammino accidentato della ragione”, di recente pubblicazione per il Saggiatore, Edoardo Boncinelli e Antonello Calvaruso, con l’aiuto della psicologia evoluzionistica e delle neuroscienze cognitive, indagano le difficoltà – bias cognitivi, illusioni, trappole e pregiudizi – che incontra l’uso quotidiano della nostra ragione.

Si considerino due comuni oggetti di consumo, A e B, e siano x e x+100 i loro rispettivi prezzi in euro. Da questi dati, è immediato ricavare le due seguenti informazioni: 1) B costa 100 euro più di A e 2) la somma dei prezzi di A e B è pari a 2x+100

Chi non sarebbe in grado di ricavare le informazioni 1) e 2)? Ebbene, pur trovandoci di fronte a un problema di calcolo semplicissimo, molti soggetti sperimentali entrano in difficoltà e forniscono una risposta affrettata e sbagliata se vengono posti di fronte a un quesito che, prendendo le mosse dalle informazioni 1) e 2), chiede di risalire ai dati di partenza: “Se due cose insieme costano 2x+100 e se uno dei due costa 100 euro più dell’altro, quanto costa quest’ultimo”? Uscendo dalle formule generiche e prendendo un esempio concreto, diversi esperimenti di psicologia cognitiva hanno dimostrato che molti soggetti, anche di elevato grado di istruzione, sono irresistibilmente portati in un primo momento a rispondere “10 euro” a un quesito come il seguente: “Se una felpa e un berretto mi sono costati insieme 110 euro e se la felpa mi è costata 100 euro più del berretto, quanto mi è costato il berretto?”. 

Perché accade una cosa così sorprendente? 

Questo semplice e insidioso problema di calcolo offre un modo di entrare nel cuore del volume “Che cosa abbiamo nella testa? Il cammino accidentato della ragione” di Edoardo Boncinelli e Antonello Calvaruso, uscito presso Il Saggiatore il 27 maggio scorso. Esso, infatti, è il secondo dei cinque esempi di situazioni problematiche concrete – che tendono a trarci in inganno e a spingerci a conclusioni affrettate ed errate – con cui si apre il libro di Boncinelli e Calvaruso. Altre esemplificazioni del medesimo problema di calcolo si trovano in almeno due recenti e fortunati testi di divulgazione dedicati ad analoghe questioni di psicologia cognitiva, ovvero Pensieri lenti e veloci del premio Nobel Daniel Kahneman (2011, tr. it. Mondadori 2012; cfr. cap. III) e L’illusione della conoscenza di Steven Sloman e Philip Fernbach (2017, tr. it. Raffaello Cortina 2018; cfr. cap. 4), entrambi presenti tr…

Nonostante Platone, Adriana Cavarero smaschera l’ordine patriarcale

Adriana Cavarero ha dedicato la sua esistenza a decodificare il linguaggio della rappresentazione, non solo per il piacere necessario della decostruzione, quanto anche e soprattutto per proporre un nuovo pensiero del femminile, “un immaginario di speranza” che, dall’analisi del passato e dalla critica del presente, lanci lo sguardo verso il futuro, un futuro che indichi rapporti nuovi e diversi.

Fosse Ardeatine, 80 anni dall’eccidio. Intervista a Michela Ponzani

Il 23 marzo 1944 un gruppo di partigiani gappisti compiva l’attentato di via Rasella, a cui il giorno dopo gli occupanti tedeschi risposero con la terribile rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Un legittimo atto di Resistenza a cui fece seguito un massacro deliberato. Eppure, nell’Italia attuale, in cui una parte non solo della società ma anche delle istituzioni non si riconosce nei valori e nell’eredità dell’antifascismo, tali eventi sono ancora oggetto di contesa. La ricostruzione della storica Michela Ponzani non lascia però spazio a nessuna tendenziosa ambiguità.

L’accordo fra Unione Europea ed Egitto è già un fallimento

L’Egitto è un Paese al collasso in cui, oltre alla povertà endemica, fra gli abitanti cova ancora sotto la cenere il fuoco della rivoluzione. Gli accordi stretti con il governo italiano servono ad Al Sisi per cercare di mantenere il controllo, ma rischiano per molti versi di peggiorare la situazione del Paese. L’Europa, in questo quadro, prosegue con la sua solita politica miope: pretendere di fermare i flussi umani favorendo le dittature e i loro metodi violenti e persecutori.