Il festino di Pierre Ebuka

Coniuga paradossalmente amore per la buona tavola, Unione Europea e paure dell’altro Manuel Vázquez Montalbán in Il festino di Pierre Ebuka, racconto pubblicato nel 2004 che mette in scena il processo a un epistemologo-cannibale, condannato all’ergastolo e alla cucina di un McDonald’s.

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Da MicroMega 1/2004

O riflessioni sui rischi della decadenza europea: il ‘resoconto’ del processo a un epistemologo-cannibale, condannato all’ergastolo e alla cucina di un McDonald’s, in cui lo scrittore recentemente scomparso coniuga paradossalmente amore per la buona tavola, Unione Europea e paure dell’altro. 

Così come in ogni processo degli anni Quaranta o Cinquanta che avesse a che fare con delinquenti francofoni implicati in un qualsiasi «crimine gratuito», il pubblico ministero, probabilmente ex collaborazionista di Vichy, avrebbe citato la nociva influenza esercitata dalla lettura di André Gide sugli accusati, nell’orripilante processo contro «il cannibale di Strasburgo» l’accusa menzionò la remota influenza di I dannati della terra di Fanon sulle pratiche cannibalesche del reo. 

Pierre Ebuka, appartenente a una confusa tribù antropofaga dell’Africa centrale, si era laureato in Epistemologia all’Università di Heidelberg ed era considerato uno dei prin…

La forza di van der Waals, in tutti i sensi

Esattamente un secolo fa moriva Johannes Diderik van der Waals. Premio Nobel per la fisica nel 1910, l’importanza del suo lavoro è testimoniata dalla frequenza con cui il suo nome appare nei manuali, che lo celebrano come padre della scienza molecolare.

La matematica è gioco, letteratura, politica

In occasione della giornata mondiale del Pi greco, pubblichiamo tre brevi saggi estratti dalla raccolta che compone l’ultimo libro dello studioso, ” Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza” edito da Raffaello Cortina Editore.

Rosa Luxemburg fra rivoluzione e guerra

Pubblichiamo la seconda parte di un lungo saggio sul pensiero e il ruolo della rivoluzionaria polacca, figura unica nel movimento rivoluzionario internazionale del ‘900; il suo lascito ancora oggi rimane largamente al di qua del valore, teorico, politico e umano della persona. Qui l’autore esamina la sua posizione contro la guerra e la critica radicale che Rosa Luxemburg ebbe il coraggio di rivolgere a Lenin, riguardo allo svolgimento della rivoluzione russa e particolarmente allo strame della democrazia che ne stavano facendo i bolscevichi.