Caro Presidente[1],
«Una rivoluzione verde richiederà cambiamenti deliberati e
consapevoli nei valori sociali: un reindirizzamento di tutta
l’economia, trasformando la produzione, la distribuzione e
il consumo in tutti i settori»[2].
Mariana Mazzucato
«Ritengo che per ogni periodo esista una diversa classe
di capitalisti […] Come se i capitalisti fino allora attivi
si scoprissero incapaci di adattarsi a condizioni rese
necessarie da esigenze fino allora sconosciute»[3].
Henri Pirenne
La sfida energetica
Come ti accennavo in una recente conversazione telefonica, uno degli obiettivi dei nostri dialoghi è quello di aggiornare l’analisi dei modelli di pensiero della business community, stilata un quarto di secolo fa dai sociologi della parigina École des hautes études en sciences sociales. Allora il risultato scaturito dalla ricerca era un modello di organizzazione d’impresa che si era rinnovato e rigenerato inglobando adattivamente elementi della critica libertaria del Sessantotto. E quel loro saggio – “Il nuovo spirito del capitalismo” – divenne rapidamente un classico della letteratura d’impresa del tempo. Anche se già allora ne criticavo la metodologia, che utilizzava come fonte la letteratura di management; attribuendo una discutibile patente di oggettività al ruolo consulenziale, per sua natura – come dire? – assai compiacente nei confronti della committenza. Un credito che tuo padre Riccardo spazzava via con una battuta fulminante: «se questi consulenti d’impresa sono così bravi, perché non se la fanno loro, l’impresa?».
Sia come sia, rispetto agli anni Novanta del secolo scorso, oggi riscontriamo almeno due novità negli stili di pensiero dei Top aziendali: un marcato orientamento alla transnazionalità, il riconoscimento di una prevalenza di ruolo nel business del cambiamento da parte dei fondi d’investimento.
Motivo per cui l’approccio metodologico che stiamo perseguendo è quello di evitare mediazioni da parte di terzi, attraverso il dialogo con interlocutori informati per diretta esperienza personale. Come nel tuo caso.
Per cui, non credo di esagerare in enfasi né di scadere nella piaggeria sottolineando come l’impresa che guidi, il Gruppo ERG, insieme al tuo nucleo parentale, si collochi in quella manciata di gates dell’odierna frontiera del Terzo Millennio, da cui si esplorano i nuovi territori del fare impresa. Infatti, negli ultimi tre lustri ERG ha portato a termine un processo di trasformazione, non solo unico nel settore quanto esemplare come percorso di cambiamento in generale. Non si parla di semplice restyling, bensì di una radicale mutazione nel DNA di un’azienda, nata nel 1938 per operare nel settore dei combustibili fossili; dal 2006 entrata in quello delle energie rinnovabili. Prima producendo da fonte eolica, poi solare, idroelettrica e termoelettrica, nel perseguire un modello di co…