Nomadi digitali (PODCAST)

Recentemente, complice la pandemia, anche in Italia si è iniziato a parlare in maniera importante del nomadismo digitale. Alberto Mattei, fondatore di nomadidigitali.it, ci racconta gli albori e gli sviluppi di questo stile di vita che oggi è diventato un trend in crescita.

Era il 1997 quando per la prima volta si sente parlare di nomadismo digitale in un libro che dà il nome: Digital Nomad di Tsugio Makimoto e David Manners, i quali avevano in qualche modo previsto la rivoluzione che internet e il digitale avrebbe portato nelle nostre vite e quindi nelle nostre modalità lavorative.

Se oggi da una parte la pandemia ci ha costretti al lavoro da remoto, accelerando quindi un processo già in corso da anni, dall’altra si rende necessario un vero e proprio cambiamento di paradigma, che permetta un’inclusione maggiore delle nuove figure professionali che si stanno delineando e delle relative modalità di lavoro. 

In Italia un grande contributo alla diffusione di questo stile di vita si deve ad Alberto Mattei, creatore del sito nomadidigitali.it e tra i fondatori dell’Associazione italiana nomadi digitali che in questa puntata ci racconta gli albori e gli sviluppi di quello che oggi è diventato un trend in crescita.

Ascolta “Nomadi digitali” su Spreaker.

La libertà accademica negata dal fanatismo filo-israeliano tedesco. Intervista a Nancy Fraser

A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

Nuova questione morale: la sinistra e il fantasma di Berlinguer

A sinistra si continua a citare Berlinguer e a sbandierare il tema della questione morale. Ma i recenti fatti che hanno travolto la giunta regionale di Michele Emiliano ci ricordano che nel sistema Italia il marcio è diffuso ovunque, a partire dalle realtà locali. Non si può risanare tutto il sistema politico nel suo complesso ma a sinistra ci si può impegnare partendo da casa propria, cercando di costruire un nuovo autentico soggetto progressista anziché puntare ai “campi larghi”.