Dialogo sulla Chiesa e i corpi delle donne

La vita e la morte, gli embrioni e i bambini, la Chiesa e la politica. I corpi delle donne. Di fronte a chi – impunemente – definisce l’aborto un omicidio (e dunque le donne assassine), riproponiamo da MicroMega 1/2008 un dialogo franco tra due donne, un confronto tra generazioni.

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Mariella Gramaglia: Prima di entrare nel merito del nostro dialogo, tengo a una premessa. Da diversi anni a questa parte, ho cominciato a praticare la tradizione spirituale buddista. Uso questa formula non a caso, perché si tratta esattamente di un lavoro di disciplina interiore: non direi mai «sono buddista», come se indossassi una divisa. Visto però che il tema di questo nostro dialogo è l’aborto e, dunque, anche il rapporto con la vita e il suo valore, mi sembra opportuno – soprattutto per i lettori di MicroMega, che certamente legano il mio nome alla tradizione del femminismo laico italiano – esprimere chiaramente questa dimensione che …

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.