MicroMega+, la presentazione del numero del 29 ottobre 2021

Con contributi di Alessandro Barbero, Angelo d’Orsi, Stefano G. Azzarà, Valerio Magrelli, Armin Pfahl-Traughber, Dominique Avon, Valentine Zuber, Roberta Paoletti.
Storia e politica

La storia nasce come ricostruzione e riflessione sul potere. Senza un fondamento storico non c’è autentica politica. Ed è impossibile occuparsi di storia eliminando la sfera politica.
Due storici, moderati dal giornalista Ettore Boffano, si confrontano sul forte nesso che lega storia e politica*.
“No Pass”: catastrofe culturale e revival del pensiero magico a sinistra

Nella crisi politica e culturale della sinistra si assiste all’incapacità di distinguere reazione e progresso. È il caso dell’ala “di sinistra” dei No green pass, un movimento che esprime una concezione aristocratica e faustiana di libertà. Ovvero, un’altra faccia della vasta egemonia della destra.
Qualcuno tocchi Caino. I femminicidi e l’indulgenza verso i colpevoli

Per fermare le violenze contro le donne occorrono sanzioni rigorose, un segnale forte per dire: questi reati sono intollerabili. La repressione senza prevenzione è ingiusta, ma la prevenzione senza repressione è incompleta.
La dimensione anti-illuministica della sinistra identitaria. Una critica in dieci tesi

Nel difendere le minoranze e i loro diritti, la sinistra identitaria si fonda su una dimensione anti-illuministica e una concezione relativista dei diritti umani analoghe a quelle della destra identitaria.
Le rappresentazioni della laicità

Due storici francesi a confronto esprimono sensibilità molto diverse sul rapporto tra libertà individuali e collettive, sul ruolo dello Stato nei confronti dei culti, sul rapporto con l’islam.
La cura, primo segno di civiltà

Poco riconosciuta economicamente, nonostante la pandemia ci abbia mostrato la sua centralità, la cura è da sempre considerata “lavoro da donne”. Con conseguenze profonde sulla segregazione professionale. E se l’allarme sulla necessità di un aumento delle donne nei settori scientifici risuona da anni, altrettanto non si può dire rispetto all’assenza degli uomini dai settori umanistici (e dal lavoro di cura).