Mani Pulite. Una cronologia

Da MicroMega n. 1/2002 [Qui è possibile acquistare il numero completo]

Cronologia ragionata degli avvenimenti più importanti della stagione di Mani Pulite.

Come è finita (dieci anni dopo)

Risultato: 1.233 a 429 (e 448 pareggi). Nel tentare la missione impossibile di riassumere tutto l’essenziale di dieci anni di indagini su Tangentopoli, neologismo giornalistico (nato per scherzo da Paperopoli) che riassume l’inchiesta giudiziaria più importante e controversa della storia d’Italia, forse conviene armarsi di santa pazienza e cominciare a ragionare sulle cifre: quanti colpevoli sono stati condannati? E quanti innocenti sono stati assolti? La procura di Milano tiene una statistica completa (ultimo aggiornamento disponibile: 15 gennaio 2002) delle indagini del pool in senso stretto. Cioè dei reati di «Tangentopoli» (corruzione, concussione…

L’Europa profonda

Ancor più che sostentamento nutritivo, i contadini forniscono al capitalismo globale un supporto ideologico. Nella sua astratta dimensione finanziaria, il capitalismo globale ha bisogno di elementi che ne ancorino al suolo il consenso, almeno quel tanto che è indispensabile a governare le forme Stato nazionali. Non hanno bisogno tanto dei voti di quel 2% della popolazione, né dell’apporto economico di quel 2% del pil, quanto della “comunità immaginata” che si crea intorno alla patata, all’acino d’uva o all’asparago bianco.

Una democrazia per persone in carne e ossa

La maggior parte delle proposte per rivitalizzare la democrazia, la cui crisi è ormai lampante, tendono a pretendere dai cittadini una maggiore partecipazione democratica; cosa che, in un mondo in cui le persone non hanno tempo, le rende spesso irrealistiche. Breve rassegna di possibili riforme per cittadini indaffarati.

Il governo Meloni vuole più carceri e più carcere

In Italia sta aumentando pericolosamente il paradigma repressivo. Dopo i decreti Rave, Cutro e Caivano del governo Meloni che, una volta convertiti in legge, hanno introdotto sanzioni più severe a spese soprattutto di giovani e migranti, è ora al vaglio la misura che introdurrà il reato di rivolta in carcere o in Centri di Permanenza per il Rimpatrio o altre strutture riservate a migranti «mediante atti di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini impartiti dalle autorità». Un giro di vite che fa il paio con l’intenzione di aumentare il numero delle strutture detentive.