“Un’alternativa civilizzante per uscire dalla morsa delle crisi”

L’ottava intervista della serie “La politica che (non) c’è” è a Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete Numeri Pari. Al centro, il contrasto alle mafie, l’assenza di una politica in grado di dare spazio alle istanze dal basso e una rappresentanza ormai scomparsa, appiattita sui “diktat” del governo di Mario Draghi. È così che, mentre i soldi “non ci sono” per le politiche sociali «si stanziano 38 miliardi per armare il Paese e 19 miliardi per finanziare le imprese petrolifere».

L’ignoranza occidentale: il soft power di Putin

La mancanza di curiosità da parte dell’Europa occidentale verso quella centrale e orientale ha un lato molto oscuro: è diventata il soft power di Putin. Il dittatore di Mosca ha infatti usato l’ignoranza dell’Occidente per fare la guerra ed espandere il suo impero in Europa.

Guerra e Pace

Fin dove può spingersi l’azione ispirata ai princìpi morali in un mondo imperfetto? Dove deve fermarsi il sostegno alle vittime, la loro protezione e difesa, quando è in campo una forza folle che dichiara di non volersi arrestare dinnanzi a nulla, anche a costo di scatenare la distruzione totale? Può il pacifismo affermarsi come una strada percorribile, in un mondo in cui la guerra, in tutte le sue possibili varianti, è sempre ovunque?

La civiltà della guerra

«Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, le guerre sono lo specchio della società, dove troviamo riflesso tutto: dai rapporti di classe a quelli di genere, dai modelli politici (statali e internazionali) a quelli economici».

Gli invisibili di Roma

La guerra alle persone senza fissa dimora nella metropoli delle disuguaglianze e il lavoro di chi combatte il disagio abitativo a 360 gradi.