Fact-checking e debunking: smascherare quotidianamente le notizie

“Il complottismo che si è diffuso negli ultimi due anni con la pandemia ha fatto sì che ci fosse terreno fertile per i nuovi complottisti: quelli della guerra”. Intervista a Camilla Vagnozzi di Facta, un progetto per contrastare notizie false e disinformazione.

Nei giorni scorsi al Festival Internazionale del Giornalismo che si è svolto a Perugia alcuni incontri hanno avuto le fake news e la disinformazione come tema centrale. Tra i relatori c’era anche Camilla Vagnozzi di Facta, un sito che nasce dall’esperienza di “Pagella Politica” che si occupa di verificare le dichiarazioni dei politici.
Facta fa parte dell’International Fact-Checking Network. Abbiamo intervistato Camilla Vagnozzi per parlare di fact-checking e debunking in questo momento storico nel quale ogni giorno assistiamo a polemiche sulle notizie.

Andiamo subito al punto: dopo due anni di pandemia e con una guerra in corso, quanto è complicato oggi fare il lavoro di verifica delle fonti e di controllo delle fake news?

Dopo quello che abbiamo passato speravamo che non fosse più così tanto difficile, perché per due anni la sfida è stata “verificare la scienza”, o meglio la comunicazione scientifica, e cercare di accompagnare i lettori in ogni informazione. Abbiamo controllato tantissimi articoli e post, soprattutto quando le persone erano preoccupate e ci chiedevano verifiche su informazioni che andavano al di là del giornalismo, per esempio sui post e sui video che giravano nei social.

Abbiamo pensato che una volta finita la pandemia tutto sarebbe stato in discesa ma in realtà con l’arrivo della guerra ci siamo trovati a dover combattere una nuova sfida, perché il complottismo che si è diffuso negli ultimi due anni ha fatto sì che ci fosse terreno fertile per i nuovi complottisti: quelli della guerra.

Quindi i due fenomeni sono collegati. Trovate che oggi sia meglio o peggio di due anni fa?

L’informazione viene messa molto più in dubbio in questo momento di quanto si faceva durante la pandemia, quindi c’è stato un peggioramento nella diffusione delle fake news e un calo della fiducia nei confronti dei giornali.
Possiamo dire che c’è molta più paura oggi che nei momenti peggiori del Covid e la paura genera il complottismo, perché quest’ultimo offre risposte semplici.

Quindi secondo te il complottismo arriva da una paura, da qualcosa di irrazionale?

Fa leva sulle emozioni, sulle insicurezze e la necessità di trovare…

Il maschilismo dei dati

La gran parte delle decisioni negli ambiti più disparati oggi viene presa a partire dai dati. Dati che però nella stragrande maggioranza riguardano solo ed esclusivamente gli uomini.

Le radici biologiche del linguaggio umano

Studiare da un punto di vista evolutivo il linguaggio umano è un’operazione estremamente complessa poiché, a differenza di altri tratti biologici, dipende da strumenti nervosi e anatomici che non fossilizzano e non lasciano tracce. Ma lo studio del canto degli uccelli ci fornisce un prezioso strumento comparativo per perseguire tale scopo.

La crisi della sinistra e il problema della proprietà

Abbandonando il tema del lavoro, la sinistra si è appiattita su posizioni monetariste e ha rinunciato anche ad affrontare propriamente il tema della proprietà. Riguardo quella pubblica, per allontanarsi dal nazionalismo comunista sovietico, ha osteggiato ogni forma di demanializzazione e nazionalizzazione dei beni e delle produzioni, favorendo privatizzazioni, svendite degli assets economici prioritari a tutto danno del Paese e a favore di grandi potenze multinazionali. Ma la gestione condivisa dei beni collettivi non può essere trasferita alla sfera privata.