“Ufo 78”, nel gorgo psichedelico della storia

L’ultima fatica letteraria del collettivo Wu Ming è un “oggetto narrativo non identificato”: un’inchiesta giornalistica, un thriller, un romanzo e un’indagine antropologica sull’Italia alla fine degli anni Settanta. Un viaggio visionario in cui ipotesi di complotto, fantasie ultraterrene e inganni si fondono in un unico corpus.

“Dopo i saluti e i rapidi convenevoli, i quattro – lo scrittore, l’antropologa, l’ufofilo e la guardia forestale – risalirono la sterrata con la jeep, superando la sbarra del lavatoio che impediva l’accesso ai veicoli non autorizzati”. Per completare la risma dei protagonisti di Ufo 78, l’ultima fatica letteraria del collettivo Wu Ming, manca all’appello il figlio dello scrittore, Vincenzo, ex eroinomane immerso nelle vicissitudini di Thanur, una comune tra le vallate della Lunigiana, tra misticismo e femminismo.

Siamo nel 1978 e, come scrivono gli autori, questo è l’anno dove si concentrò un numero spropositato di avvistamenti in cielo di “oggetti volanti non identificati”. Gli Ufo, per l’appunto. Ed è l’anno che segnò uno spartiacque politico e sociale nella storia repubblicana. Le Brigate rosse rapirono, tennero prigioniero e giustiziarono Aldo Moro, il presidente della Democrazia cristiana. Dal 16 marzo al 9 maggio: 55 giorni di agonia, in cui la società italiana cambiò, contorcendosi sotto il peso della cappa mediatica che vedeva dappertutto il corpo dinoccolato del leader Dc, impietrita davanti alla fermezza dello Stato a non trattare con il partito armato, spaventata dai posti di blocco messi su dalla polizia nelle grandi metropoli e irrimediabilmente confusa dalle siringhe gocciolanti eroina sul ciglio delle strade.

Il libro pubblicato dalla casa editrice Einaudi per la collana Stile libero è un autentico trip: un viaggio visionario, psichedelico, onirico e profondamente concreto nel gorgo di un Paese che non fece la rivoluzione (ma quasi), come in molti si aspettavano. Ma un Paese che avrebbe perso l’impulso primigenio alla liberazione degli anni ‘60 e ‘70, sfogando nel disimpegno dalla politica e nelle frivolezze del consumismo il proprio attrito di classe (e la grande immaginazione per un altro mondo possibile). E gli italiani, così traumatizzati dall’ennesimo colpo di coda, incominciarono a vedere gli ufo scorrazzare tra le stelle appuntate in una notte che qualcuno definì la più oscura della Repubblica. Il 1978 era l’anno in cui uscì nella sale cinematografiche italiane “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg, un cult del suo genere: il primo contatto hollywoodiano con gli alieni, in carne e ossa.

In questo coacervo di realtà sovrapposte, le esistenze di Ufo 78 prendono il via. …

La libertà accademica negata dal fanatismo filo-israeliano tedesco. Intervista a Nancy Fraser

A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

Nuova questione morale: la sinistra e il fantasma di Berlinguer

A sinistra si continua a citare Berlinguer e a sbandierare il tema della questione morale. Ma i recenti fatti che hanno travolto la giunta regionale di Michele Emiliano ci ricordano che nel sistema Italia il marcio è diffuso ovunque, a partire dalle realtà locali. Non si può risanare tutto il sistema politico nel suo complesso ma a sinistra ci si può impegnare partendo da casa propria, cercando di costruire un nuovo autentico soggetto progressista anziché puntare ai “campi larghi”.