MicroMega+, la presentazione del numero del 25 novembre 2022

Con contributi di Pegah Tashakkori, Mariam Rawi, Marilisa D’Amico, Alessandra Testa, Cristina Laura Cecchini, Ilaria Boiano, Monica Lanfranco.
“Le donne e gli uomini in Iran non hanno più paura”

“Il regime iraniano non vuole cambiare. Ma noi non vogliamo più vivere nella paura. Per questo ci battiamo per la democrazia”. Una giovane attivista iraniana, studentessa di Giurisprudenza in Italia, racconta la sua rivoluzione.
“Se succede oggi in Iran, succederà domani in Afghanistan”

“La lotta del popolo iraniano è la nostra lotta”. La testimonianza di Mariam Rawi – rivoluzionaria afghana dell’associazione RAWA – racconta la vita e la ribellione delle donne afghane da quando i talebani hanno ripreso il potere a Kabul: “Le donne, anche sotto la legge della Sharia, non accettano di essere private dei diritti umani fondamentali”.
L’art. 37 della Costituzione e “l’essenziale funzione familiare” di donne e uomini

Dal dibattito in Assemblea costituente sull’articolo 37 che sancisce la parità retributiva e tutela la funzione familiare della donna-lavoratrice alle quote di genere, pochi sforzi normativi sono stati rivolti a migliorare la conciliazione dei tempi fra vita familiare e lavorativa di donne e di uomini.
Le mediatrici culturali degli ospedali di Bologna senza stipendio da quasi un anno

Nelle strutture sanitarie bolognesi donne di ogni luogo del mondo svolgono un indispensabile accompagnamento linguistico e culturale alle donne immigrate. Ma da otto mesi sono senza stipendio e l’attività di cui vanno fiere è diventata, nei loro confronti, un esercizio di ricatto e violenza padronale.
La violenza sulle donne migranti

Le leggi e le prassi che regolamentano il diritto all’immigrazione sono la cartina di tornasole di un sistema in cui permangono registri di dominio d’ostacolo al contrasto della violenza e delle discriminazioni verso le donne di origine straniera.
Paura, emozione necessaria

Una riflessione sulla paura e su come, nonostante il sentimento sia sempre legato a sventura, privazione e sgomento, si possa comunque servirsene e trasformarla in uno strumento utile nell’esistenza.