Misurare lo stato di salute della sinistra in un contesto tanto catastrofico, preoccupante, minaccioso per la specie umana, purtroppo è molto semplice e, parafrasando l’incipit di Anna Karenina, si potrebbe dire che se tutte le famiglie delle destre del mondo sono uguali tra loro (Dio, Patria e Famiglia: la santa trinità che muove ancora oggi l’invasore russo in Ucraina), ogni famiglia di sinistra lo è a modo suo. Per il venir meno di ogni riferimento politico-partitico novecentesco, per la progressiva frantumazione sociale, per l’epocale trasformazione delle forze produttive, per l’esplosione del lavoro immateriale e la conseguente scomparsa delle classi sociali tradizionali, per l’irrompere della questione ambientale e degli epocali flussi migratori.
Quella tolstojana è tuttavia solo una suggestione perché, in realtà, le categorie di destra e di sinistra, storicamente, sono state attraversate sempre da idee e riferimenti politici plurali: nel mondo ci sono tante destre e molteplici sinistre. E chi ne nega l’esistenza decretandone il superamento in un mondo dove tutte le vacche sono nere, cela un pensiero di nuova destra.
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Al fondo, specialmente oggi, dopo l’ubriacatura liberista blairiana e la Grande depressione all’inizio del nuovo millennio, sicuramente essere di sinistra sembra assumere quasi un senso originario, ottocentesco, perché ci impegna innanzitutto nella lotta contro l’iperbolico sviluppo delle disuguaglianze. Un ritorno alle origini stesse del pensiero socialista, poi diventato patrimonio anche di quello della sinistra liberale come insegna Norberto Bobbio (Destra e sinistra, ragioni di una distinzione politica), che individuava appunto nell’uguaglianza, e dunque nella tensione verso la riduzione delle disuguaglianze, la radice della sinistra da contrapporre alla destra che, invece, nelle disuguaglianze vede una naturale, eterna connotazione sociale. Quella di Bobbio mi sembra resti, ancora oggi, anzi sempre di più nel mondo contemporaneo, una valida definizione generale della sinistra in senso largo.
Per me, con una formazione culturale marxista e sessantottina, sinistra è più semplicemente l’unione d…