MicroMega+, il numero del 13 gennaio 2023

Con contributi di: Tano D'Amico, Giovanni Carbone, Camilla De Fazio, Carlo Alberto Pinelli, Lorenzo di Stasi, Michele Calamaio.

Redazione

Buon anno da MicroMega+!

Ecco cosa trovi in questo primo numero del 2023 della nostra newsletter su abbonamento.

I giornalisti Lorenzo di Stasi e Michele Calamaio ci portano a Prato, in provincia di Firenze. Qui dove c’è la maggior incidenza di persone di origine cinese in Italia, il loro reportage racconta la situazione di doppio straniamento vissuta da tanti giovani: da una parte la cittadinanza italiana che non viene loro riconosciuta dallo Stato, dall’altra la mentalità dei genitori che li mantiene ancorati all’identità cinese. Il risultato è che rischiano di rimanere per sempre compressi nel ruolo di “cinesi che studiano materie italiane” senza riuscire a sviluppare un’identità libera e autonoma.

Parla, anzi, ridi. La risata è un comportamento importante nella nostra quotidianità, anche se, per molto tempo, gli scienziati non hanno capito perché. A cosa serve la risata? È una prerogativa umana? Da quanto tempo ridiamo? Negli ultimi decenni, le neuroscienze e l’etologia (la scienza che studia il comportamento degli animali) hanno fatto importanti passi in avanti nella comprensione di questo misterioso comportamento. Camilla de Fazio pone le sue domande a Fausto Caruana, neuroscienziato presso l’Istituto di Neuroscienze del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Parma ed Elisabetta Palagi, Professore associato ed etologa presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo compie un secolo. La sua storia, che si intreccia con quella del parco del Gran Paradiso e di tutti quelli che nacquero successivamente, contiene in filigrana la storia tutta del rapporto contraddittorio e predatorio fra la classe dominante del Paese e i suoi territori, attraverso le fasi del Regno, del regime fascista e della democrazia contemporanea. Ce ne parla Carlo Alberto Pinelli.

Da qualche tempo nel dibattito pubblico si è cominciato a parlare di carne coltivata (chiamata anche impropriamente sintetica o clonata): si tratta di carne ottenuta in vitro, coltivando cioè particolari cellule, e non derivante quindi dall’uccisione di un animale. È una iattura o può rappresentare un’opportunità? Se lo è chiesto per noi Silvano Fuso, in questo lungo saggio che prova ad analizzare la questione da un punto di vista squisitamente scientifico.

30 anni fa ci lasciava John Birks ’Dizzy’ Gillespie. Se Bird era stato “lo spirito del movimento bebop, Dizzy ne era la testa e le mani, era lui che teneva insieme tutto”, dirà Miles Davis nella sua autobiografia. Mentre nel mondo bianco impazzava John Fitzgerald Kennedy, Dizzy nel 1963 divenne, simbolicamente e giocosamente, il contropresidente degli Stati Uniti per tanti neri d’America. Ci racconta la sua storia Giovanni Carbone.

Nel suo libro ”Orfani del vento – L’autunno degli zingari”, edito da Mimesis, il fotoreporter Tano D’Amico racconta una popolazione che “non conosce la parola del potere”. Pubblichiamo una parte dell’intervista realizzata nel 1988 da Mario Accolti Gil per MondOperaio e ripubblicata nel volume, con le riflessioni di un’intera vita da fotoreporter sul rapporto fra immagine e potere.

È tutto per questo primo MicroMega+ dell’anno.

Buona lettura!

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.