Mentre Israele scivola nel totalitarismo, l’apartheid contro i palestinesi è sempre più feroce

Per la prima volta in tanti anni in Israele decine di migliaia di cittadini, sia di appartenenza ebraica sia arabo-israeliani, sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Nethanyahu. E mentre il Paese scivola nel totalitarismo, l'apartheid contro i palestinesi si fa sempre più feroce.
apartheid contro i palestinesi

Nella rinnovata attenzione che negli ultimi giorni i mass media hanno riservato all’attentato terroristico a Gerusalemme rivendicato dalla Jihad islamica – i funerali delle vittime sono stati trasmessi in diretta sulla TV pubblica italiana – e agli attacchi dell’esercito israeliano a Jenin, nel territorio della Cisgiordania, la maggior parte dei cronisti ha mancato di riferire che questa ripresa delle ostilità belliciste avviene in un momento inedito per la società e per la politica israeliana: durante il mese di gennaio 2023, infatti, per la prima volta in tanti anni in Israele decine di migliaia di cittadini, sia di appartenenza ebraica sia arabo-israeliani, sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Nethanyahu e, in misura minore, per denunciare l’apartheid contro i palestinesi.

Un governo di estrema destra e un Paese che scivola nel totalitarismo
Nel corso di due settimane le persone hanno riempito le piazze a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa e in altri centri contro quello che è stato definito “il governo più di destra della storia d’Israele” e in particolare contro la riforma della giustizia intentata dal ministro Yariv Levin e fortemente appoggiata dal capo del Governo, oltre che dai suoi alleati. Se dovesse andare in porto, conferirebbe al Parlamento un aumentato potere di nominare e rimuovere giudici, e l’inedita possibilità di bloccare le decisioni dei giudici della Corte Suprema, sottomettendo in questo modo lo svolgimento del potere giudiziario alla volontà della maggioranza politica. Laddove oggi è invece la Corte Suprema che svolge funzione di garanzia rispetto all’eventualità che leggi proposte dalla maggioranza politica siano in contrasto con altr…

La forza di van der Waals, in tutti i sensi

Esattamente un secolo fa moriva Johannes Diderik van der Waals. Premio Nobel per la fisica nel 1910, l’importanza del suo lavoro è testimoniata dalla frequenza con cui il suo nome appare nei manuali, che lo celebrano come padre della scienza molecolare.

La matematica è gioco, letteratura, politica

In occasione della giornata mondiale del Pi greco, pubblichiamo tre brevi saggi estratti dalla raccolta che compone l’ultimo libro dello studioso, ” Pillole matematiche. I numeri tra umanesimo e scienza” edito da Raffaello Cortina Editore.

Rosa Luxemburg fra rivoluzione e guerra

Pubblichiamo la seconda parte di un lungo saggio sul pensiero e il ruolo della rivoluzionaria polacca, figura unica nel movimento rivoluzionario internazionale del ‘900; il suo lascito ancora oggi rimane largamente al di qua del valore, teorico, politico e umano della persona. Qui l’autore esamina la sua posizione contro la guerra e la critica radicale che Rosa Luxemburg ebbe il coraggio di rivolgere a Lenin, riguardo allo svolgimento della rivoluzione russa e particolarmente allo strame della democrazia che ne stavano facendo i bolscevichi.