Mentre Israele scivola nel totalitarismo, l’apartheid contro i palestinesi è sempre più feroce

Per la prima volta in tanti anni in Israele decine di migliaia di cittadini, sia di appartenenza ebraica sia arabo-israeliani, sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Nethanyahu. E mentre il Paese scivola nel totalitarismo, l'apartheid contro i palestinesi si fa sempre più feroce.
apartheid contro i palestinesi

Nella rinnovata attenzione che negli ultimi giorni i mass media hanno riservato all’attentato terroristico a Gerusalemme rivendicato dalla Jihad islamica – i funerali delle vittime sono stati trasmessi in diretta sulla TV pubblica italiana – e agli attacchi dell’esercito israeliano a Jenin, nel territorio della Cisgiordania, la maggior parte dei cronisti ha mancato di riferire che questa ripresa delle ostilità belliciste avviene in un momento inedito per la società e per la politica israeliana: durante il mese di gennaio 2023, infatti, per la prima volta in tanti anni in Israele decine di migliaia di cittadini, sia di appartenenza ebraica sia arabo-israeliani, sono scesi in piazza per protestare contro il governo di Nethanyahu e, in misura minore, per denunciare l’apartheid contro i palestinesi.

Un governo di estrema destra e un Paese che scivola nel totalitarismo
Nel corso di due settimane le persone hanno riempito le piazze a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa e in altri centri contro quello che è stato definito “il governo più di destra della storia d’Israele” e in particolare contro la riforma della giustizia intentata dal ministro Yariv Levin e fortemente appoggiata dal capo del Governo, oltre che dai suoi alleati. Se dovesse andare in porto, conferirebbe al Parlamento un aumentato potere di nominare e rimuovere giudici, e l’inedita possibilità di bloccare le decisioni dei giudici della Corte Suprema, sottomettendo in questo modo lo svolgimento del potere giudiziario alla volontà della maggioranza politica. Laddove oggi è invece la Corte Suprema che svolge funzione di garanzia rispetto all’eventualità che leggi proposte dalla maggioranza politica siano in contrasto con altr…

Lech Wałęsa, 80 anni in tono minore nella Polonia autoritaria

Il 29 settembre l’ex leader di Solidarność compie 80 anni. Un evento importante per l’uomo che più di ogni altro ha fatto la storia della Polonia nella seconda metà del Novecento, che però non godrà di alcuna celebrazione pubblica. Per Wałęsa, uomo di compromessi, non c’è infatti posto nell’attuale Polonia di Kaczyński, populista e autoritaria.

Carlo Rosselli e le sue teorie economiche

Carlo Rosselli è conosciuto soprattutto per la sua filosofia politica e la sua attività antifascista. In questa sede ci vogliamo però strettamente concentrare sul suo pensiero economico, inizialmente influenzato dal suo maestro Gaetano Salvemini, da cui comunque si saprà discostare. Nel pensiero economico di Rosselli grande rilevanza è assunta dal ruolo dei sindacati e da quello degli operai, chiamati a diventare compartecipi delle decisioni in ambito produttivo.

Biennale Musica, intervista alla direttrice Lucia Ronchetti

Dal 16 al 29 ottobre si svolge “Micro-Music”, titolo del 67° Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Lucia Ronchetti, compositrice di fama internazionale. Oltre a essere un personaggio peculiare e interessante di per sé, Ronchetti è la prima donna a dirigere in assoluto un festival di tale importanza e questa circostanza offre diversi spunti di riflessione che includono sì la presentazione dell’imminente rassegna ma che si spingono anche molto al di là di essa.