Il Piano Borghi del PNRR: caramelle per turisti?

Sarebbe bello che il Piano Borghi servisse a far stare meglio gli abitanti dei luoghi oggi sempre più disabitati, senza trasformarli in parchi-gioco per turisti. Ma la quantità dei soldi, le imprese già annunciate e l'invariabile esperienza del passato obbligano ad essere pessimisti.

“Ventuno borghi straordinari torneranno a vivere. Un meccanismo virtuoso voluto dal Ministero della Cultura ha portato le regioni a individuare progetti ambiziosi che daranno nuove vocazioni a luoghi meravigliosi. Sul PNRR dobbiamo correre, c’è un cronoprogramma stringente e lo stiamo rispettando”. Così inizia il video riassuntivo del Ministero che presenta il Piano Borghi, e così continua:

“Queste le parole del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, durante la presentazione del Piano Borghi del PNRR. Dalla Sicilia alla Lombardia, passando per le provincie autonome. I Comuni scelti avranno a disposizione 20 milioni di euro per rilanciare il territorio.

L’obiettivo del Piano Borghi previsto dal PNRR è quello di creare una crescita sostenibile e di qualità distribuendola su tutto il territorio nazionale.

Vediamo di seguito i Borghi interessati dal progetto.

  • Abruzzo: nel Comune di Rocca frazione Rocca Calascio (AQ) prenderà vita l’albergo diffuso, un’area per il campeggio e per la sosta dei cavalli lungo il percorso dell’ippovia;
  • Basilicata: il Comune Monticchio Bagni Rione in Vulture (PZ) prevede la realizzazione di laboratori, spazi di coworking e incubatori di start-up;
  • Calabria: a Gerace (RC) si procederà con il recupero del patrimonio culturale e al miglioramento di fruizione e accessibilità, attraverso interventi digitali;
  • Campania: partecipa al progetto con il Comune di Sanza (SA) per la realizzazione di un albergo diffuso;
  • Emilia Romagna: il Comune di Campolo, frazione di Grizzana Morandi (BO), realizzerà interventi di restauro di beni pubblici e privati vincolati e startup culturali;
  • Friuli Venezia Giulia: Borgo al castello nel Comune di Gorizia (GO) punta sulla rigenerazione culturale, l…

La libertà accademica negata dal fanatismo filo-israeliano tedesco. Intervista a Nancy Fraser

A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

Nuova questione morale: la sinistra e il fantasma di Berlinguer

A sinistra si continua a citare Berlinguer e a sbandierare il tema della questione morale. Ma i recenti fatti che hanno travolto la giunta regionale di Michele Emiliano ci ricordano che nel sistema Italia il marcio è diffuso ovunque, a partire dalle realtà locali. Non si può risanare tutto il sistema politico nel suo complesso ma a sinistra ci si può impegnare partendo da casa propria, cercando di costruire un nuovo autentico soggetto progressista anziché puntare ai “campi larghi”.