Il governo di Salvador Allende e Unidad Popular: un esperimento che insegna ancora oggi

Della vicenda di Salvador Allende è noto il tragico epilogo, ma a 50 anni dalle elezioni che diedero al suo partito, Unidad Popular, un consenso storico in Cile, quell'esperimento di via democratica al socialismo rivoluzionario è ancora denso di lezioni da poter ricordare e raccogliere.

Stiamo creando le basi economiche di una società più giusta, più egualitaria e più capace di progresso generalizzabile a tutta la popolazione. Più giusta, perché non si fonda sul privatismo, mosso dal desiderio di profitto basato sulla concorrenza economica e sullo sfruttamento del lavoro, ma sui principi opposti di solidarietà, responsabilità sociale e difesa dei supremi interessi nazionali e popolari. (…). Progredire sulla strada della democrazia significa superare il sistema capitalista, che è alla base della disuguaglianza economica[1] – Salvador Allende

La memoria del governo di Salvador Allende e della “via cilena al socialismo” con i decenni è diventata inseparabile dal tragico epilogo del golpe militare. A 50 anni da quel colpo di Stato sarebbe importante ribaltare questa tendenza e non parlare di Pinochet, bensì cercare di rimarcare a cosa si è opposta la sua dittatura in modo così violento. Ovvero, capire cosa è stato il governo dell’Unidad Popular che, sempre 50 anni fa otteneva, proprio all’inizio del mese di marzo, uno storico picco di consensi alle elezioni democratiche. Comprendere come i cinque partiti di sinistra che sostenevano il governo Allende e che volevano una transizione democratica al socialismo si smarcarono dal socialismo autoritario e dal totalitarismo dell’Urss, ha sicuramente una valenza politica maggiore in questo momento di profonda crisi della democrazia e della politica, piuttosto che continuare a ricordare l’orrore della dittatura (1973-1990) o celebrare il mito di Allende. Ma per farlo, però, vanno poste questioni fertili e non desuete, come il comprendere se quella di Allende è stata una sconfitta o un fallimento, se la via del conflitto democratico era troppo eterodossa per essere davvero marxista o se fosse impraticabile in quanto non armata (a differenza della rivoluzione cubana). Davanti al nostro contesto impolitico e postdemocratico, infatti, è bene farsi altre domande: cosa ci continua ad insegnare quell’esperienza di trasformazione radicale? Esiste qualche “erede” di quella prospettiva politica?

Il governo dell’Unidad Popular
L’obiettivo dell’Unidad Popular (Up), una coalizione frutto di un lungo percorso di gestazione storica che inizia con la creazione dei fronti popolari negli anni ’30, è di conciliare la prospettiva socialista rivoluzionaria con quella democratica radicale, e in questo modo costruire una “società governata dal popolo”, alternativa al capitalismo e all’imperialismo dominanti che impongono alla democrazia di rimanere puramente formale e alla mercé di poteri oligarchici di ogni tipo (prima di tutto economici). Negli anni di governo arriva a ottenere quasi la metà dei consensi elettorali (dal 36, 6% delle elezioni presidenziali del 1970, al 48% delle elezioni municipali del 1971, al 44% delle elezioni parlamentari del 1973). Probabilmente per tre ragioni di fondo: viene incontro alle richieste delle classi popolari (salario dignitoso, educazione popolare e di qualità, sistema sanitario pubblico, accesso alla casa eccetera), lo fa in modo così ra…

Lech Wałęsa, 80 anni in tono minore nella Polonia autoritaria

Il 29 settembre l’ex leader di Solidarność compie 80 anni. Un evento importante per l’uomo che più di ogni altro ha fatto la storia della Polonia nella seconda metà del Novecento, che però non godrà di alcuna celebrazione pubblica. Per Wałęsa, uomo di compromessi, non c’è infatti posto nell’attuale Polonia di Kaczyński, populista e autoritaria.

Carlo Rosselli e le sue teorie economiche

Carlo Rosselli è conosciuto soprattutto per la sua filosofia politica e la sua attività antifascista. In questa sede ci vogliamo però strettamente concentrare sul suo pensiero economico, inizialmente influenzato dal suo maestro Gaetano Salvemini, da cui comunque si saprà discostare. Nel pensiero economico di Rosselli grande rilevanza è assunta dal ruolo dei sindacati e da quello degli operai, chiamati a diventare compartecipi delle decisioni in ambito produttivo.

Biennale Musica, intervista alla direttrice Lucia Ronchetti

Dal 16 al 29 ottobre si svolge “Micro-Music”, titolo del 67° Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Lucia Ronchetti, compositrice di fama internazionale. Oltre a essere un personaggio peculiare e interessante di per sé, Ronchetti è la prima donna a dirigere in assoluto un festival di tale importanza e questa circostanza offre diversi spunti di riflessione che includono sì la presentazione dell’imminente rassegna ma che si spingono anche molto al di là di essa.