L’intervista impossibile a Harriet Taylor Mill e John Stuart Mill su donne, economia e libertà

Fra piéce teatrale e trattato economico-politico, questa intervista impossibile in scena al momento sui palchi italiani fa luce sulle idee di uno dei primi pensatori della modernità che seppe schierarsi a fianco delle donne, John Stuart Mill, e sul ruolo pressoché centrale che ebbe per lui - e per noi, anche se non lo sappiamo - sua moglie Harriett Taylor Mill.

ECONOMISTA   Buongiorno a tutte e tutti. E buongiorno ai miei due straordinari ospiti, Harriet Taylor Mill e John Stuart Mill[i]. Prima di tutto lasciate che vi ringrazi per avere accettato l’invito a venire qui, oggi, al convegno dell’Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica.[ii]

JOHN STUART MILL   Siamo noi che la ringraziamo. C’è da stupirsi: ancora oggi, dopo tanto tempo, mi chiedono qualche intervista sui temi della libertà e dei diritti, [iii] ma… a dire il vero… non più sul mio libro  Principi di economia politica, anche se quando uscì, nel  1848, fu a lungo un best seller.[iv]

ECONOMISTA    Non se ne abbia a male, ma il suo manuale di economia politica risultò superato una quarantina d’anni dopo con la pubblicazione dei Principi di Alfred Marshall, dove sono sviluppati molti temi da lei trattati.[v]  

HARRIET TAYLOR MILL    Devo dirle che ciò che più mi ha stupito è che lei insistesse a intervistare anche me.

ECONOMISTA   Al contrario, ci tenevo moltissimo a incontrarvi assieme perché lei è considerata a buon diritto la co-autrice del libro che oggi qui più ci interessa, L’asservimento delle donne.[vi] Come avete spiegato, nella lotta per la parità di genere ci sono in gioco importanti aspetti, fortemente interconnessi e di grande attualità, riguardanti i diritti umani, lo sviluppo economico, la giustizia, la libertà e la felicità delle persone.[vii]

JOHN STUART MILL    Il contributo di idee di mia moglie su tutti questi temi è stato fondamentale. Poi, dopo la sua morte improvvisa, la cara Helen, sua figlia, ha collaborato con me alla redazione definitiva del libro L’asservimento delle donne. E quante lettere ha scritto ai giornali, gli appelli, gli articoli![viii] Ehm, sempre sotto il mio nome, devo dire.

ECONOMISTA   Già. Forse un punto un po’ delicato, non crede, considerando l’argomento del vostro libro? Colpisce, in effetti, che i nomi, Harriet Taylor Mill e Helen Taylor, non compaiano. Mai. Non è questa una contraddizione? Firma e fama rigorosamente maschili. Uguaglianza, sì, ma non in casa? 

HARRIET TAYLOR MILL   A dire il vero, John mi ha dedicato il saggio La libertà.[ix]

ECONOMISTA   Senza però nominarla direttamente.

HARRIET TAYLOR MILL   Ma John mi ha spesso citato, insieme a mia figlia Helen, nella sua autobiografia.[x] Noi, a dire il vero, non ci tenevamo a firmare i nostri scritti… anche considerando le difficoltà a cui s’andava incontro manifestando idee in contrasto con quelle prevalenti.

ECONOMISTA   Ai vostri tempi non c’era tutta questa pressione che noi abbiamo a pubblicare e a firmare. Publish or perish, usa dire ora.  Gli indicatori bibliometrici sono sempre più importanti per ottenere i finanziamenti così utili all’attività di ricerca e dunque … alla carriera universitaria.   

JOHN STUART MILL   La mia situazione era ben diversa. Ho lavorato per 35 anni presso la Compagnia delle Indie Or…

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