MicroMega+, 24 marzo 2023: Il potere e chi lo sovverte

Su MicroMega+ i contributi di: Il’ja Jašin, Ol’ga Šorina, David Broder, Nicolò Bellanca, Mario Sesti, Giovanni Carbone, Elettra Santori.

Redazione

Di cosa parliamo questa settimana su MicroMega+:

Gli oppositori del regime di Putin avevano previsto la sua guerra su larga scala da molti anni; Fratelli d’Italia, un identikit dei “nipoti di Mussolini”; la compravendita della libertà e i suoi limiti; tacere e mettere a tacere: “Sette silenzi”; la storia del rock comincia con “Please Please Me”; Il Padrino, mezzo secolo di leggenda. 
ESCLUSIVA – Gli oppositori russi avevano previsto da anni la guerra in Ucraina
di Il’ja Jašin e Ol’ga Šorina

Pubblichiamo la prima parte di un documento straordinario: il rapporto dettagliato “Putin. Guerra” con cui nel 2015 l’oppositore russo Boris Nemcov, poco prima di essere assassinato davanti al Cremlino, denunciava le intenzioni di Vladimir Putin di scatenare una guerra in Ucraina su larga scala. Ringraziamo l’associazione Memorial Italia e l’oppositore politico Il’ja Jašin, che ha redatto il rapporto dopo la morte di Nemcov insieme a Ol’ga ŠorinaJašin è attualmente in carcere dove sta scontando una condanna a otto anni e sei mesi per aver condannato pubblicamente il massacro di Buča come responsabilità dell’esercito russo.

– “I nipoti di Mussolini”: identikit di Fratelli d’Italia
di David Broder

Le alleanze internazionali, il rapporto col fascismo storico e con la classe industriale e padronale contemporanea del partito di Fratelli d’Italia. Pubblichiamo in esclusiva un estratto dal quinto capitolo di “Mussolini’s Grandchildren” del giornalista e studioso David Broder, pubblicato in Gran Bretagna da Pluto Press.

– Gestazione per altri e non solo: la compravendita della libertà e i suoi limiti
di Nicolò Bellanca

Discutere di gestazione per altri, prostituzione, aborto, eutanasia e altri temi è controverso perché chiama in causa una riflessione etica tutt’altro che semplice sul rapporto fra libertà, mercato, scelta. Cercare i giusti argomenti su cui centrare il pensiero, specie quando le polarizzazioni sono feroci, diventa essenziale.

IL DISCO – Please, Please, Me: il primo disco dei Beatles ha sessant’anni e non li dimostra
di Giovanni Carbone 

Il primo disco dei Beatles compie sessant’anni. Oggi sappiamo che all’alba di quell’esordio sorgevano le fondamenta per la rock band più famosa e importante di sempre. Un punto di partenza che cambiò la storia della musica.

IL FILM – Il Padrino: 50 anni dopo gli Oscar, la leggenda continua
di Mario Sesti

Esattamente mezzo secolo fa Il Padrino vinceva gli Oscar per miglior film, miglior attore protagonista (Marlon Brando) e miglior sceneggiatura. Il capolavoro di Francis Ford Coppola si proiettava in una dimensione leggendaria che perdura ancora oggi.

IL LIBRO – Tacere e mettere a tacere: “Sette silenzi”
di Elettra Santori

Pubblichiamo uno dei racconti che compongono la raccolta “Sette silenzi” di Elettra Santori, sociologa e nostra autrice, in libreria per Rubbettino Editore. Sette storie, sette modi di tacere – per strategia, orgoglio, per disprezzo verso gli altri –  o di mettere a tacere: il senso critico, la coscienza, il lavorio usurante del cervello che rimugina.

Israele, la memoria dell’Olocausto usata come arma

La memoria dell’Olocausto, una delle più grandi tragedie dell’umanità, viene spesso strumentalizzata da Israele (e non solo) per garantirsi una sorta di immunità, anche in presenza di violenze atroci come quelle commesse a Gaza nelle ultime settimane. In questo dialogo studiosi dell’Olocausto discutono di come la sua memoria venga impiegata per fini distorti, funzionali alle politiche degli Stati, innanzitutto di quello ebraico. Quattro studiosi ne discutono in un intenso dialogo.

Libano, lo sfollamento forzato e le donne invisibili

La disuguaglianza di genere ha un forte impatto sull’esperienza dello sfollamento di massa seguito alla guerra nel Libano meridionale. Tuttavia, la carenza di dati differenziati rischia di minare l’adeguatezza degli aiuti forniti e di rendere ancora più invisibile la condizione delle donne, che in condizioni di fuga dalla guerra sono invece notoriamente le più colpite dalla violenza e dalla fatica del ritrovarsi senza casa e con bambini o anziani a cui prestare cure.