Il comitato di Guido Crosetto e il militarismo delle istituzioni

La promozione della Difesa e la volontà di cambiare la percezione che i cittadini hanno dell’ambiente militare non è una prerogativa di Guido Crosetto né in generale della destra. I diversi partiti che si sono succeduti al governo negli ultimi anni si sono fatti ugualmente promotori di questo progetto, così come dell’aumento della spesa in Difesa e di un maggiore protagonismo dell’Italia nel mondo secondo una logica militare a prescindere dal proprio posizionamento politico. Di nuovo, però, c’è che il comitato mette insieme personalità che per ragioni diverse sono in conflitto d’interessi.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto

“Essere sempre un passo avanti, anche dal punto di vista culturale e dell’elaborazione del pensiero”: è questo l’obiettivo alla base della creazione, da parte del ministro Guido Crosetto, di un nuovo comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della Difesa al quale parteciperà anche la società civile.

D’altronde le Forze armate, come ricorda lo stesso Crosetto, sono considerate dall’esecutivo un fattore determinante per la crescita del Paese in quanto garantiscono lo sviluppo del sistema industriale, l’incremento dei livelli occupazionali e più in generale il benessere economico dell’Italia. Una narrazione certamente già utilizzata dai ministri succedutisi negli anni a Palazzo Baracchini, ma che ancora una volta trova scarso riscontro nei dati reali. Il settore Difesa, secondo un rapporto da Aiad e Prometeia, è valso nel 2019 lo 0,9% del Pil, una percentuale poco significativa e distante da quello che ci si aspetterebbe sentendo i discorsi dei rappresentanti del Ministero della Difesa, che da anni sostengono il valore strategico di questo comparto.

Il comitato, descritto erroneamente da alcuni giornali come un think tank di stampo americano, punta a creare “un dialogo strutturale tra il mondo militare, il sistema universitario, l’industria di settore e l’ambiente dell’informazione” in modo da modificare la percezione della società civile riguardo determinate tematiche grazie a incontri, seminari, documenti e direttive elaborate dai membri del comitato. Il tutto con il fine ultimo di giustificare l’aumento delle spese militari, un tema su cui il ministro Guido Crosetto e il governo Meloni non intendono fare marcia indietro.

Il comitato istituito da Guido Crosetto può essere facilmente bollato come un’iniziativa tipica della destra, ma la sua creazione è…

La libertà accademica negata dal fanatismo filo-israeliano tedesco. Intervista a Nancy Fraser

A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

Nuova questione morale: la sinistra e il fantasma di Berlinguer

A sinistra si continua a citare Berlinguer e a sbandierare il tema della questione morale. Ma i recenti fatti che hanno travolto la giunta regionale di Michele Emiliano ci ricordano che nel sistema Italia il marcio è diffuso ovunque, a partire dalle realtà locali. Non si può risanare tutto il sistema politico nel suo complesso ma a sinistra ci si può impegnare partendo da casa propria, cercando di costruire un nuovo autentico soggetto progressista anziché puntare ai “campi larghi”.