MicroMega+, il numero del 5 maggio 2023

Contribuiscono a MicroMega+: Silvia Bonacini, Sofia Belardinelli, Elio Cerrito, Roberto Ciccone, Anna Castelli, Franco La Cecla, Anna Loretoni, Mario Morroni, Romano De Marco

Redazione

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Di cosa parliamo questa settimana su MicroMega+: la battaglia contro i matrimoni forzati in Italia; l’ultimo rapporto IPCC sul clima; le proposte politiche per arginare l’inflazione; il rinascimento indigeno in America Latina; l’eredità intellettuale di John Stuart Mill; ritratto di John Fante, senza apologia.

VIOLENZA SULLE DONNE – La battaglia contro i matrimoni forzati in Italia è in pieno svolgimento
di Silvia Bonacini

Una ragazza indiana ha denunciato, nel modenese, la sua famiglia per violenze finalizzate all’induzione al matrimonio. La rete di solidarietà delle donne nel suo caso l’ha protetta scongiurando un destino come quello di Saman Abbas. Ma i matrimoni forzati sono una realtà ancora troppo spesso trascurata, talvolta dietro l’altare delle “differenze culturali”. Donne in politica e nelle associazioni, insieme alle coraggiose protagoniste che si liberano in prima persona, stanno agendo perché non sia più così.


CLIMA – L’ultimo rapporto IPCC: giustizia ambientale è giustizia sociale
di Sofia Belardinelli
 
Nonostante gli accordi di Parigi del 2015 sembrassero un’assunzione di responsabilità da parte dei governi per ridurre l’impatto della crisi climatica e ambientale, quanto fatto da allora è stato del tutto insufficiente. Il Sesto Rapporto sulla scienza del clima dell’IPCC dimostra come il tempo che ci resta è drasticamente poco, un tempo da spendere per coniugare la giustizia ambientale e quella sociale, inestricabilmente legate. 


ECONOMIA – Una politica contro l’inflazione
di Elio Cerrito e Roberto Ciccone

Il biennio 2022-2023 è stato finora segnato dall’inflazione. In questa analisi, gli autori prendono in considerazione quattro possibili politiche antinflattive che, rispetto alle convenzionali manovre restrittive, potrebbero consentire maggiore rapidità di risultati e ridurre i costi per il sistema economico e finanziario.


REPORTAGE – Il paradigma indigeno e l’America Latina
di Anna Castelli e Franco La Cecla

Impressioni e riflessioni su un viaggio snodatosi attraverso quattro Paesi (Argentina, Cile, Brasile e Bolivia) che ci racconta un rinascimento indigeno nel Sudamerica, testimoniato anche dalle stupende foto scattate durante la spedizione.


PENSIERO – John Stuart Mill, un pensiero speso per la libertà
di Anna Loretoni e Mario Morroni

A 150 anni dalla morte del grande filosofo liberale John Stuart Mill ripercorriamo alcuni concetti cardine del suo pensiero: la necessità dell’autonomia individuale nell’ambito dello spazio pubblico; la giustizia sociale come fondamento di questa stessa autonomia; il disvelamento dei meccanismi sociali e simbolici alla base dell’asservimento della donna. 


LETTERATURA – Quarant’anni senza John Fante: una rivalutazione che non ne cancella le ombre
di Romano De Marco

A quarant’anni dalla morte, John Fante è un autore di culto anche grazie all’opera di suoi estimatori come Charles Bukowski. Ma questa rivalutazione di un sostanziale esordiente postumo, che solo dopo la sua scomparsa si è guadagnato l’immortalità artistica tanto anelata in vita, non cancella alcune ombre della sua cifra umana e artistica. 

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.