MicroMega+, il numero del 26 maggio 2023

Su MicroMega+ i contributi di Rossella Guadagnini, Samuel Farber, Angela Galloro, Sergio Cesaratto, Massimo Baldacci, Michela Fantozzi

Redazione

Di cosa parliamo questa settimana su MicroMega+:

via dei Georgofili e le altre stragi, trent’anni dopo non sappiamo ancora tutta la verità; la violenza ostetrica è un tabù e si regge sull’omertà ospedaliera; Cuba e il futuro incerto; l’Eritrea è una prigione a cielo aperto; Don Milani osò sfidare Chiesa e partiti nel nome dei più giovani; Maastricht, l’unione monetaria fu una follia?

ITALIA DEMOCRATICA – Sulle stragi di mafia del ’93 non sappiamo ancora tutta la verità di Rossella Guadagnini

Eccidi e attentati di trent’anni fa parlano del presente e della necessità di fare i conti con quanto è successo, individuando i veri responsabili delle stragi di mafia e dando risposte concrete a un Paese in cui la confusione del quadro politico-economico, grazie anche al martellante processo di revisione e normalizzazione in atto mischiato a nostalgie pericolose, avvantaggia soprattutto chi intende porsi come alternativa allo Stato democratico.

LA SINISTRA – Dove va Cuba? di Samuel Farber

Il futuro di Cuba non dipende soltanto dal suo rapporto con gli Stati Uniti, dalle conseguenti misure di embargo e dall’influenza degli esponenti della comunità cubana negli USA. La transizione verso un nuovo sistema politico, sociale ed economico dipende dalle idee politiche che la guideranno ed è per questo importante oggi ridefinire cosa significhi essere “di sinistra”.

LOTTE DELLE DONNE – Violenza ostetrica fra tabù e omertà diffusa di Angela Galloro

La violenza ostetrica è tanto diffusa in questo Paese e nel mondo quanto poco discussa, a causa di tabù culturali e vere e proprie forme di omertà, ma è un’espressione a pieno titolo di quella misoginia violenta che ancora oggi condiziona le vite delle donne. Un reportage sul fenomeno e le possibili soluzioni.

IL PERSONAGGIO – La scuola di Don Milani che sfidava DC e PCI di Massimo Baldacci

A cent’anni dalla nascita, ripercorriamo il pensiero di Don Milani a fondamento della sua esperienza didattica. La sua era una scuola che sfidava sia la Chiesa, accusata di abbandonare i poveri, sia i due grandi partiti di massa, ugualmente ritenuti traditori delle classi subalterne che lui cercava di emancipare soprattutto attraverso l’alfabetizzazione.

PRESENTE STORICO – L’Eritrea è una prigione per i suoi abitanti di Michela Fantozzi

Il 24 maggio è l’anniversario dei trent’anni dall’indipendenza dell’Eritrea dall’Etiopia, una conquista ottenuta dopo decenni di guerra. La vicenda attraversa diversi periodi storici, dal colonialismo italiano, alla caduta dell’impero etiope, passando dalla dittatura comunista d’Etiopia, fino ad arrivare al conflitto del 2019 nel Tigray e alla sua formale conclusione lo scorso novembre. Un’intervista a Uoldelul Chelati Dirar, Professore Associato di Storia e Istituzioni dell’Africa dell’Università di Macerata per capire il processo di emancipazione dell’Eritrea e la situazione attuale del Paese.

POLITICA ECONOMICA – Maastricht, la follia di un’unione monetaria senza un’unione politica di Sergio Cesaratto

A trent’anni dal Trattato di Maastricht ripercorriamo la storia dell’unione monetaria europea. Un’unione incompleta, poiché a differenza di quella statunitense non poggia le basi su un’unità nazionale, essendo inoltre influenzata dalla ristretta mentalità neo-mercantilista caratteristica del suo Paese dominante, la Germania.

Buona lettura da MicroMega

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.