Tutti mercanteggiano sulla pelle dei rifugiati siriani

Con la partecipazione al recente meeting di Gedda il regime di Bashar al-Assad ritorna sulla mappa delle relazioni internazionali. Si apre così la questione del rimpatrio per milioni di rifugiati siriani, che si aggiunge a quella della confisca delle loro case delle loro terre.
Rifugiati siriani

Il 19 maggio, a oltre dodici anni di distanza dall’esclusione ufficiale della Siria dalla Lega Araba per la brutale repressione del regime nei confronti delle proteste lì scoppiate nel marzo del 2011, Bashar al-Assad ha partecipato al meeting di Gedda mettendo fine all’isolamento diplomatico del Paese levantino. Il riavvicinamento con i Paesi della regione è stato mediato in prima persona da Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti e arriva a pochi mesi di distanza dall’accordo siglato a Pechino dai rappresentati di Iran e Arabia Saudita.

Negli scorsi mesi, in seguito al terremoto che ha colpito le regioni settentrionali della Siria, Assad è stato ricevuto in via ufficiale in Oman e negli Emirati (le prime visite del dittatore siriano nel Golfo dal 2011) ed è stato invitato al vertice della COP28 che si terrà a Dubai a fine anno. La partecipazione di Assad al meeting di Gedda, inoltre, fa seguito al vertice svoltosi ad Amman a inizio maggio con la partecipazione dei Ministri degli esteri di Iraq, Giordania, Siria, Egitto e Arabia Saudita in seguito al quale il regime di Damasco si è impegnato ufficialmente a contrastare il traffico di Captagon verso le monarchie del Golfo e gli altri Paesi della regione.

Proprio la volontà dei Paesi arabi (Giordania su tutti) di impegnarsi a limitare l’ingresso nei propri confini delle pillole di fenetillina, la cui produzione e smercio sono in gran parte riconducibili alle alte sfere del regime siriano e in particolare al fratello del presidente Maher al-Assad, è uno dei fattori chiave che ha reso possibile la normalizzazione delle relazioni con il sanguinario regime, che negli ultimi dodici anni ha bombardato le proprie città provocando oltre 300.000 vittime e l’esodo di oltre dieci milioni di siriani. Contrasto al traffico di stupefacenti e necessità di arginare la deriva di Damasco verso lo status di narco-Stato stanno spingendo i membri della Lega Araba (un’istituzione che negli anni ha gradualmente perso centralità e prestigio) a sconfessare più di decennio di politica estera regionale in nome della stabilità e della sicurezza regionale.

La riammission…

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A Nancy Fraser è stato impedito di tenere un ciclo di conferenze all’Università di Colonia. Sebbene il tema designato fosse il lavoro nella società capitalista, alla filosofa è stato proibito di parlare per aver firmato la dichiarazione “Philosophy for Palestine”. Una violazione della libertà accademica frutto di quello che Susan Neiman ha definito il “maccartismo filosemita” della Germania, Paese in cui ormai ogni voce critica nei confronti di Israele viene messa sistematicamente a tacere.

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