Wisława Szymborska, i 100 anni della poetessa che sapeva arrivare al cuore di ognuno

100 anni fa nasceva la celebre poetessa polacca, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996. A partire dalle ragioni del suo successo editoriale in Italia possiamo interrogarci sulla specificità della sua poesia, fatta di liriche nel contempo semplici ed evocative, frutto del suo stupore nei confronti del mondo e in grado inoltre di intercettare la sensibilità contemporanea.
Wisława Szymborska

In occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 2 luglio 1923 a Kórnik (Polonia), Wisława Szymborska viene omaggiata in tutto il mondo da iniziative che ne celebrano la grandezza poetica. In particolare, al di fuori della Polonia, dove l’intero 2023 è stato proclamato anno di Wisława Szymborska, fa scalpore l’eco che la ricorrenza ha avuto in Italia, dove l’autrice rappresenta un vero e proprio caso letterario.

Qui da noi si calcola che un piccolo editore possa vendere tra le 150-300 copie di un libro di poesie particolarmente fortunato; mentre un editore medio riesca a piazzarne un migliaio circa, in caso di buona riuscita. I dati relativi al 2020, i più recenti che si possano reperire, dicono che dall’inizio dell’anno fino all’inizio di ottobre il libro di versi più venduto aveva raggiunto le 9.000 copie (ma il centesimo della classifica non aveva raggiunto neanche il migliaio). In quel periodo, solo 38 titoli avevano superato le 2.000 copie vendute e solo 7 le 5.000. Ebbene, in un contesto simile la raccolta più venduta di Wisława Szymborska successiva al Nobel del 1996, Vista con granello di sabbia, nel 2006 aveva già accumulato 5 ristampe e 13.000 copie; oggi, Vista con granello di sabbia è alla 18° ristampa.

Per il successo editoriale di Szymborska in Italia, tuttavia, il punto di svolta è certamente rappresentato dalla pubblicazione de La gioia di scrivere, uscito in prima edizione nel 2009. Si tratta di una silloge pressoché completa dei versi dell’autrice, cui sono seguite alcune raccolte più esigue: l’ultima, Canzone nera, risale al 2022 e mette assieme i versi composti da Szymborska tra il 1944-1948. La gioia di scrivere, dal momento della sua comparsa sul mercato editoriale, è arrivato alla 20° ristampa, seppure con numeri di stampa ogni volta diversi, a seconda della ricorrenza o occasione specifica che li motivasse.

C’è un episodio, in particolare in cui si stringe ulteriormente il legame tra l’Italia e la poetessa e dopo il quale le vendite dei suoi libri registrano una nuova, clamorosa impennata. Il 5 febbraio 2012 (pochi giorni dopo la scomparsa di Szymborska), durante la trasmissione Che tempo che fa?,Roberto Saviano si sofferma su un verso della poesia Ogni caso, definendolo il più bello della poesia d’amore novecentesca: “Ascolta/come mi batte forte il tuo cuore”. La notte stessa, tramite i canali di vendita on-line, La gioia di scrivere registra la vendita di 800 copie; nei giorni immediatamente successivi, Adelphi esaurisce due ristampe da 15.000 copie l’una.

Roberto Saviano, peraltro, non è l’unico intellettuale e artista italiano che abbia espresso il proprio apprezzamento per la poesia di Szymborska. I suoi versi sono finiti in una canzone di Jovanotti, Buon san…

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Il 29 settembre l’ex leader di Solidarność compie 80 anni. Un evento importante per l’uomo che più di ogni altro ha fatto la storia della Polonia nella seconda metà del Novecento, che però non godrà di alcuna celebrazione pubblica. Per Wałęsa, uomo di compromessi, non c’è infatti posto nell’attuale Polonia di Kaczyński, populista e autoritaria.

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Carlo Rosselli è conosciuto soprattutto per la sua filosofia politica e la sua attività antifascista. In questa sede ci vogliamo però strettamente concentrare sul suo pensiero economico, inizialmente influenzato dal suo maestro Gaetano Salvemini, da cui comunque si saprà discostare. Nel pensiero economico di Rosselli grande rilevanza è assunta dal ruolo dei sindacati e da quello degli operai, chiamati a diventare compartecipi delle decisioni in ambito produttivo.

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Dal 16 al 29 ottobre si svolge “Micro-Music”, titolo del 67° Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Lucia Ronchetti, compositrice di fama internazionale. Oltre a essere un personaggio peculiare e interessante di per sé, Ronchetti è la prima donna a dirigere in assoluto un festival di tale importanza e questa circostanza offre diversi spunti di riflessione che includono sì la presentazione dell’imminente rassegna ma che si spingono anche molto al di là di essa.