MicroMega+ del 7 giugno 2024

Con contributi di Teresa Simeone, Mario Barbati, Mariasole Garacci, Tommaso Grossi, Sofia Belardinelli e Fabrizio Burattini.

Redazione

Il 10 giugno 1924, esattamente un secolo fa, Giacomo Matteotti veniva assassinato dal regime fascista. Fatale gli fu il discorso alla Camera dei deputati del 30 maggio, in cui denunciava i brogli elettorali e il clima di violenza e intimidazione in cui si erano svolte le precedenti elezioni.
Ma, come ci racconta Teresa Simeone, più che quello che ha detto è risultato fatale a Matteotti quello che avrebbe potuto dire nella seduta dell’11 giugno, in cui era pronto a denunciare lo scandalo Sinclair Oil e a mostrare come un regime che si vantava di fare gli interessi nazionali in realtà li svendeva in cambio di tangenti.
Matteotti è stato un cittadino e un politico coraggioso ed è proprio il suo coraggio che maggiormente dovrebbe ispirarci per cambiare lo stato di cose presenti. A questo ci esorta Mario Barbati, che inizia la sua analisi a partire dalla commemorazione ufficiale del 30 maggio 2024, a un secolo esatto dal suo ultimo discorso, organizzata dalla Camera e non dal governo, apparso un po’ troppo defilato in una ricorrenza così importante e che non può non imporre una netta condanna verso il regime mussoliniano.
Ricordare Matteotti oggi è un dovere. Un dovere che certamente non viene però onorato attraverso il modo in cui viene trattato il monumento eretto nel luogo in cui è stato assassinato, a Riano, in provincia di Roma: l’incuria a cui è abbandonato non rievoca solo, sottolinea Mariasole Garacci, il cadavere di Matteotti e con esso quello della democrazia e dell’antifascismo, ma anche quello del bene comune e della buona amministrazione.
Dalla doverosa e necessaria memoria, alla stretta attualità: in occasione delle imminenti elezioni europee del 9 giugno 2024, Tommaso Grossi ci spiega come le destre vadano arginate anche ricorrendo anche all’edilizia popolare. A elezioni avvenute, come riporta Sofia Belardinelli, si dovrà sciogliere il nodo della Nature Restoration law europea, affinché il nostro continente sia anche nella realtà impegnato sul versante ambientalista così come lo è sulla carta.
A proposito di elezioni, allarghiamo il nostro sguardo al mondo con Fabrizio Burattini che ci porta in Messico, dove il 2 giugno 2024 Claudia Sheinbaum Pardo, candidata della coalizione nazional-progressista Juntos Haremos Historia, ha vinto le elezioni presidenziali, prima donna nella storia del Paese centroamericano. Ma, nonostante la storica affermazione, per Sheinbaum Pardo il difficile viene ora e si concretizza nella sfida di attuare una vera politica di sinistra allontanandosi dall’orbita del suo predecessore Andrés Manuel López Obrador.

CENT’ANNI DAL DELITTO MATTEOTTI – Giacomo Matteotti: i brogli delle elezioni e l’affare Sinclair Oildi Teresa Simeone
L’assassinio di Giacomo Matteotti non è da ricondurre solo alla sua denuncia dei brogli elettorali e del clima di violenza in cui si erano svolte le elezioni. Accuse, queste, a cui Mussolini era abituato e riguardo le quali in fondo non aveva granché da temere. Più che quello che aveva detto infatti potrebbe essergli risultato fatale quello che avrebbe potuto dire, denunciando l’affare Sinlcair Oil nella seduta del parlamento prevista per il giorno successivo al suo assassinio: un regime che magnificava la difesa degli interessi nazionali li aveva infatti svenduti a Paesi stranieri in cambio di tangenti. Tesi, questa, sostenuta dallo storico Mauro Canali nel suo libro “Il delitto Matteotti”.

Cosa significa oggi ricordare Matteotti? di Mario Barbati 
Le recenti commemorazioni istituzionali sul centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti sono state organizzate dalla Camera dei deputati e non dal governo, che ben si guarda dal prendere le distanze dal fascismo che lo uccise. Ma cosa significa ricordare Matteotti oggi? Significa soprattutto non dimenticare che per cambiare le cose ci vuole coraggio, anche in questa epoca in cui la libertà ci viene sottratta senza violenza.

Significati di un monumento tra memoria e attualità civile di Mariasole Garacci
Il monumento eretto in memoria di Giacomo Matteotti nel luogo in cui fu ucciso, a Riano, sulla via Flaminia, è stato per anni abbandonato all’incuria, tanto da non risultare nemmeno visibile. Incuria che non riguarda solo la manutenzione del sito ma va estesa a tutta la gestione della Città Metropolitana in cui si trova; come riguarda anche la mole delle opere lasciate incompiute nel nostro Paese. Ecco allora che, visitando il monumento dedicato a Matteotti, si ha l’impressione di trovarsi tra due cadaveri: quello dell’antifascismo e della democrazia, da una parte, e quello del bene comune e della buona amministrazione, dall’altra.

VERSO LE EUROPEE – Edilizia popolare, una risorsa per fermare l’avanzata delle destre di Tommaso Grossi
Le imminenti elezioni europee del 9 giugno 2024 sembrano favorevoli all’avanzata delle destre. Avanzata che va arrestata puntando anche su politiche abitative popolari per contrastare il caro affitti, togliendo terreno fertile a quell’insicurezza e a quel risentimento che alle destre più estreme offrono un fertile humus. Un esempio virtuoso in prospettiva storica è quello offertoci dalla Vienna Rossa all’inizio del secolo scorso ma anche oggi non mancano esperimenti positivi a cui guardare con attenzione.

Il destino della Nature Restoration law europea di Sofia Belardinelli
A livello mondiale l’Unione Europea presenta una legislazione particolarmente avanzata in tema di tutela ambientale. Ma la realtà dei fatti non si è finora rivelata all’altezza. Proprio per questo il Parlamento europeo all’inizio del marzo 2024 aveva approvato la Nature Restoration law, che però si è arenata per gli ostacoli posti da alcuni Stati membri, tra cui l’Italia. Il tema verrà affrontato nuovamente dopo le elezioni europee e il Belgio, che presiede il Consiglio europeo, ha dichiarato che si spenderà affinché la legge venga definitivamente approvata. Ne parliamo con Brian MacSharry dell’Agenzia europea dell’ambiente, di cui è a capo della divisione su Natura e Biodiversità.

MONDO – Messico, il compito che attende Claudia Sheinbaum Pardo di Fabrizio Burattini
Il 2 giugno 2024 si sono tenute le elezioni presidenziali messicane, che per la prima volta hanno visto prevalere una donna: Claudia Sheinbaum Pardo. Per quanto si possa accogliere con simpatia la sua elezione, non va dimenticato che il difficile per Sheinbaum inizia ora e consiste nel rendere la sua coalizione nazionalista-progressista Sigamos Haciendo Historia (“Continuiamo a fare la storia”) davvero di sinistra, sottraendola all’ingombrante influenza del suo predecessore, Andrés Manuel López Obrador, più noto come Amlo.

MicroMega+ del 28 giugno 2024

Con contributi di Christain Salmon, Marco Cesario, Thomas Guénolé, Alessia Manzi, Giacomo Sini, Francesco Brusa, Paolo Flores d’Arcais ed Ennio Cavalli.

Interviste matrioska, i “grandi vecchi” che hanno fatto la storia

Pubblichiamo un estratto dal libro di Ennio Cavalli “Ci dice tutto il nostro Inviato – Un secolo di rivolgimenti e altre minuzie”, edito da Rubbettino editore. Incontri e cronache a cavallo fra il passato e il futuro, “interviste matrioska” con grandi personalità che hanno segnato la storia, dalla penna di un “poeta con i piedi per terra” come lo ha definito Luciano Canfora, che del libro ha curato la prefazione.

Francia: un risveglio di popolo può fermare i prestigiatori del potere

Il presidente prestigiatore che incantava il pubblico con i suoi trucchi ha perso il tocco: Macron in Francia voleva ritrovare margini di manovra per completare il suo mandato quinquennale, ma dal cappello non è uscito l’atteso coniglio, bensì il caos a destra e una potente forza a sinistra, che potrebbe riservarci sorprese.