Guerra su Gaza, il diritto internazionale e le bombe Made in Italy

Più di 8.000 palestinesi uccisi al momento in cui scriviamo, tra cui oltre 3.000 bambini, ospedali al collasso, un milione e mezzo di sfollati; totale carenza di ogni bene di prima necessità. Dopo tre settimane di incessanti bombardamenti israeliani, nella Striscia di Gaza la situazione è drammatica. Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani denunciano gravi violazioni del diritto internazionale e chiedono un cessate il fuoco, a cui invece l’Unione Europea e il nostro governo si oppongono. Mentre continuano a permettere l’esportazione di armi verso Israele.

La resistenza non violenta in Palestina

Palestina

Lontano dai gruppi armati che combattono l’occupazione israeliana a colpi di fucile, c’è una società civile palestinese che porta avanti una resistenza non violenta. Sono voci che fanno meno rumore rispetto a Hamas, alla Jihad Islamica, o alla più recente Fossa dei Leoni. Ma le loro iniziative, anche le più piccole, sono gesti politici che migliorano l’esistenza di molte persone in un posto in cui, come dicono molti palestinesi, esistere è resistere: anche solo portare avanti un’esistenza normale nella propria terra vuol dire resistere all’occupazione.