Extraprofitti e speculazione stanno strozzando i lavoratori: serve una nuova scala mobile
Da circa un anno e mezzo l’inflazione è aumentata paurosamente e cresce tuttora. A causarla, come ha recentemente certificato perfino il Fondo Monetario Internazionale, soprattutto l’eccesso, anzi la sovrabbondanza, di profitti da parte dei colossi multinazionali dell’industria, del trading e della finanza. I prezzi sono saliti tanto e in poco tempo, i profitti anche; i salari e gli stipendi, invece, non hanno tenuto il passo con il carovita, con i lavoratori di tutti i livelli che stanno perdendo una quota importante del loro potere d’acquisto. L’indicizzazione degli stipendi ai prezzi è una semplice questione di giustizia sociale. L’inflazione fa crescere le diseguaglianze e diffonde povertà.
BRICS e Italia, una partnership che conviene
Nonostante l’alternativa politica che propongono sia deprecabile, quella che i BRICS propongono a livello economico funziona eccome. E attualmente funziona più di quella dei Paesi occidentali, nonostante continuiamo a non accorgercene per via dei parametri fuorvianti che usiamo per misurare il grado di sviluppo delle varie economie. Nel quadro multipolare che quindi si delinea sempre più, l’Italia – pur continuando a difendere libertà e democrazia – dovrà adottare un approccio laico e sfaccettato, al fine di difendere i propri interessi nazionali senza essere subalterna né agli interessi degli Stati Uniti e dei paesi dell’eurozona da una parte, né da quelli della Cina (e degli altri paesi BRICS) dall’altra.
Guerra, energia, price cap, inflazione e aumento dei tassi: l’Unione Europea a pezzi?
Dal braccio di ferro sul prezzo del gas alla lotta all’inflazione, nel nuovo contesto di “economia di guerra” l’UE è in alto mare, divisa e senza leadership. E con la Nato a guida americana a trainare di fatto la politica europea.
Il futuro dell’Europa: Cooperazione Rafforzata tra Germania, Francia, Italia, Spagna
Se vuole sopravvivere, l’Unione Europea deve rifondarsi. Per affrontare le nuove sfide geopolitiche, energetiche ed economiche è indispensabile una cooperazione sempre più stretta e organica tra le quattro grandi nazioni europee.
Geopolitica e crisi del Covid, l’Europa al bivio
La crisi dell’Ucraina, la guerra fredda tra USA e Cina e la crisi del Covid impongono la sostanziale cancellazione del Fiscal Compact e la revisione del Trattato di Maastricht. O l’Unione Europea svolta o può disintegrarsi nello scontro tra le Superpotenze.
A 30 anni da Maastricht l’Unione Europea naviga a vista senza meta
Senza strategia, disunita, fragile, irrilevante. Nonostante la ripresa economica, la situazione attuale dell’Europa – imprigionata dentro le sue stesse rigide e superate regole, tutte da riscrivere – è caotica e confusa. E il suo futuro politico appare grandemente incerto.
Draghi, Prodi, Telecom, KKR e le privatizzazioni fallite: “Ce lo chiede l’Europa”
Altro che panacea per risolvere i problemi del Paese. Il risultato di privatizzazioni e deregolamentazioni è stato un trentennio perduto per l’economia italiana. Un fallimento che ha in Romano Prodi e Mario Draghi i principali responsabili.
Contro il mito della “indipendenza” delle banche centrali
Di fronte alla crisi economica verticale (provocata dai blocchi della produzione decisi dai governi per contrastare la diffusione del coronavirus) e all’emergenza del cambiamento climatico, le banche centrali dovrebbero aprirsi alla società civile, monetizzare i debiti pubblici e non temere l’inflazione.