Putin, l’alfiere di una guerra capitalistica

EPA/ANSA - Irpin, agosto 2023.

Pubblichiamo un estratto dal libro “Capitalismo di sangue. A chi conviene la guerra” di Fabio Armao, pubblicato da Laterza a gennaio 2024. Qui, l’autore riflette su come l’invasione dell’Ucraina vada considerata, insieme con altri conflitti di questo tempo, come una conseguenza della globalizzazione fuori controllo; essa si inserisce nel filone delle ‘nuove guerre’, che vedono protagonisti – insieme alle forze armate tradizionali – mercenari, terroristi, mafiosi e nelle quali la logica privatistica del mercato si fa gioco delle ideologie. Un quadro nel quale Putin rappresenta l’alfiere di una guerra in tutto e per tutto capitalistica.

Democrazia e partiti: appunti su una débâcle

Democrazia e Partiti - Enrico Letta al congresso ARCI

Le ragioni dell’involuzione odierna di democrazia e partiti in Europa e negli Stati Uniti vanno cercate nel trionfo del neoliberismo e nella conseguente mercatizzazione della politica che ha finito per imporre partiti leggeri, ridotti a poco più di semplici comitati elettorali, affidati a un leader che deve puntare sul suo più o meno accentuato carisma per conquistare le quote di consenso necessarie a prevalere di volta in volta nella competizione elettorale.

Cosa c’è di nuovo sul fronte occidentale

Con la globalizzazione finita fuori controllo e la politica ridotta a puro gioco d’azzardo, nel nuovo totalitarismo neoliberale la guerra è diventata talmente consustanziale al capitalismo da trasformarsi in una condizione endemica anche nella civilissima Europa.

La civiltà della guerra

«Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, le guerre sono lo specchio della società, dove troviamo riflesso tutto: dai rapporti di classe a quelli di genere, dai modelli politici (statali e internazionali) a quelli economici».