Cile, i 50 anni di un golpe

L’11 settembre 1973 il governo di Salvador Allende, il primo presidente socialista democraticamente eletto della storia, veniva abbattuto dal golpe militare del generale Augusto Pinochet. Ripercorriamo i giorni che vanno dall’insediamento di Allende al colpo di Stato, con un occhio gettato sulle successive sorti dei personaggi che più vi furono implicati.

Il settembre del Cile, il settembre di Pablo Neruda

Settembre è il mese del Cile: il 4 l’elezione di Allende nel 1970; l’11 il golpe; il 16 il giorno in cui viene scoperto il corpo crivellato di Víctor Jara, il 18 è la giornata nazionale; il 23 la morte di Pablo Neruda che appena dodici giorni prima, all’alba dell’11 settembre, aveva ricevuto la telefonata di Allende che sarebbe dovuto andare a Isla Negra per incontrarlo: «C’è rumore di sciabole», disse il presidente.

“El pueblo unido jamás será vencido”: una storia lunga cinquant’anni

La celebre canzone, scritta da Sergio Ortega insieme al gruppo Quilapayún e portata al successo internazionale dagli Inti-Illimani, compie cinquant’anni. Raccontare la genesi di El pueblo unido jamás será vencido significa ripercorrere gli eventi di quel fatale 1973 in Cile, un anno segnato dal golpe del generale Pinochet spalleggiato dalla CIA a danno di Salvador Allende e del suo governo di unità popolare.

Questa sommersa primavera. La patria prigioniera

Il 23 settembre del 1973 moriva Pablo Neruda, il grande poeta cileno premio Nobel per la letteratura. Una vita straordinaria la sua, scandita però dalle tremende incursioni fasciste nella storia del mondo e nella sua personale.

L’Etiopia sull’abisso della guerra civile

Il secondo stato più popoloso dell’Africa si trova oggi in una crisi che rischia di sfociare in una guerra civile che potrebbe compromettere la stabilità del già precario scacchiere geopolitico del Corno d’Africa.

Abiy Ahmed Ali: dal Nobel per la Pace ai crimini di guerra in cinque anni

Nell’ultimo degli articoli sulle personalità politiche dell’Etiopia contemporanea un ritratto dell’attuale premier Abiy Ahmed Ali, Nobel per la Pace nel 2019 per le trattative con l’Eritrea, che rischia di vedere il paese disgregarsi per i profondi e complessi conflitti etnici e politici.

Desalegn e la privatizzazione della terra d’Etiopia

Nel quarto dei ritratti dedicati ai protagonisti della storia d’Etiopia (i precedenti: Selassié, Menghistu, Meles Zenawi) raccontiamo Hailé Mariam Desalegn, leader senza qualità costretto alle dimissioni dalle proteste contro i piani di espansione urbanistica di Addis Abeba. La morte prematura di Meles Zenawi nel 2012 a soli 57 anni, ha determinato, in Etiopia, un forte […]

Meles Zenawi e la grande rinascita etiopica

Dopo Selassié e Menghistu, in questo terzo articolo dedicato ai protagonisti della storia d’Etiopia raccontiamo Meles Zenawi, primo premier democratico del Paese, al potere dal 1995 al 2012. In questo poster dei primi anni del Duemila, la foto in bianco e nero del giovane rivoluzionario Meles Zenawi in sahariana, è affiancata a quella del Meles […]

Dalla riforma agraria al Terrore: Menghistu, il Negus rosso

Dopo il ritratto di Hailé Selassié, in questo secondo articolo dedicato ai protagonisti della storia d’Etiopia raccontiamo Menghistu Hailé Mariam, il dittatore comunista che portò il paese fuori dal Feudalesimo e fece uccidere mezzo milione di persone nei primi anni di regime.