La realtà diminuita di Apple Vision
Ogni qualvolta si parla di mondi simulati, come nel caso dell’esperienza promessa da Apple Vision, entra in vigore una specie di riduzionismo empirista, per il quale basterebbe prendere un cervello e collegarlo ad una macchina capace di somministrare segnali elettrici e illuderlo così dell’esistenza di una realtà digitale surrogata. Senza tener conto né delle strutture cognitive pregresse né dell’ambiente in cui tale soggetto si sviluppa.
Come le rocce di Marte potrebbero ferirci nel profondo
Una nuova ferita dell’ego rischia di minacciare l’integrità psicologica della specie umana dopo gli ultimi risvolti dell’esobiologia, adornando di altre sfumature di significato il concetto di vita.