Saharawi, oltre l’attesa di un conflitto – Reportage

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Nell’arido deserto dell’Hammada, al confine tra il Marocco e la Mauritania, vivono quasi duecentomila rifugiati saharawi; un’area ceduta a sovranità “temporanea” dal governo algerino alla Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (RASD) che governa in esilio da quasi cinquant’anni. Un’alternanza di attesa, guerra e diplomazia. Una clessidra senza sabbia. L’ultimo congresso del Fronte Polisario – l’organizzazione militante e politica nata nel 1973 – nel gennaio di quest’anno, ha chiarito, in parte, i rapporti con il Marocco: “Intensificare la lotta per porre fine all’occupazione e ripristinare la sovranità”. Ma il popolo resiste, sospeso, tra banderas blancas e vecchi e pesanti kalashnikov.