Autore: Francesco Brusa e Claudia Bettiol

Francesco Brusa: Giornalista freelance, specializzato sulle aree caucasica e anatolica. È stato corrispondente dalla Moldavia per il think-tank "Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa" e si è occupato di tematiche sociali e culturali in Ucraina in relazione allo scoppio della guerra del Donbas e all’inizio dell’invasione su larga scala. Suoi articoli sono apparsi su DINAMOpress, il manifesto e MicroMega. È stato vincitore di una menzione speciale al premio "Fuori Rotta" (2018) per un progetto sul movimento femminista polacco. Claudia Bettiol: Traduttrice e slavista, dal 2017 vive in Ucraina. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso, Valigia Blu e Meridiano 13, di cui è socia fondatrice. Nel 2022 ha tradotto dall’ucraino il reportage Mosaico Ucraina di Olesja Jaremčuk, edito da Bottega Errante.

L’eredità di Lenin, ovvero come in Ucraina si combatte (anche) per il senso della storia

Nel discorso che ha preceduto l’invasione su larga scala dell’Ucraina, Putin ha definito la nazione “un’invenzione di Lenin”. Quello stesso Lenin sulle cui statue, a partire dal 2013, gli ucraini si scagliano per cancellare l’eredità del passato sovietico. In Ucraina si combatte (anche) per il senso della storia e il leader bolscevico è diventato un simbolo importante della contesa. Ma, al di là di ogni posizione “campista”, la sua figura andrebbe recuperata per riattualizzare e – rendere prassi – il concetto di autodeterminazione dei popoli.