Cinque favole sul Cavaliere

C’era una volta un Cavaliere che s’imbatté nella Morte, e murmuriò: ‘Schifosa comunista!’... C’era una volta un Cavaliere cui scappava un bisogno urgente, e aiutò uno scrafaglio merdarolo a mangiare tutta l’invernata... C’era una volta un Cavaliere che odiava la Volpe per via del suo pelame rosso...

Da MicroMega 4/2000 [Acquista il numero completo]

Il Cavaliere e la Morte

Il Cavaliere, girando campagne e campagne, s’imbatté in una vecchia scheletrica, vestita di nìvuro, con una lunga falce in mano. La riconobbe subito e fece fare uno scarto al suo cavallo.

«Schifosa comunista!», murmuriò.

La Morte era d’orecchio fino e lo sentì. Si mise a ridere.

«Tutte me le hanno dette! Ma comunista mai! Si può sapere perché?».

«E chi è più comunista di te? Tu consideri tutti allo stesso modo, ricchi e poveri, belli e brutti, re e pezzenti! E questo non è giusto, gli uomini non sono eguali. Io, per esempio, sono il Cavaliere, l’uomo più ricco di questo paese, milioni di uomini mi ascoltano, mi seguono…».

«Basta, basta», l’interruppe la Morte che non era né comunista né liberale, ma solo una grandissima carogna, «mi hai convinto. Tu sei degno di un trattamento speciale, avrò un occhio di riguardo. Ti dico l’anno, il mese, il giorno, l’ora, il minuto primo e il minuto secondo della tua morte».

E glielo disse, scomparendo.

Il Cavaliere, paralizzato dallo scanto e incapace di fare altro, cominciò a contare i secondi che passavano, passavano, passavano, passavano…

Il bene pubblico

Mentre se ne stava stinnicchiato al sole, al Cavaliere scappò un bisogno urgente. Visto che la spiaggia era deserta, s’arriparò darrè un cespuglio. In quel preciso momento vide passare uno scrafaglio merdarolo che faticosamente trascinava nella sua tana una pallina di sterco.

«Ti basterà per mangiare tutta l’invernata», spiò il Cavaliere.

«Non credo», arrispunnì lo scrafaglio. «Siamo tutti preoccupati. Quest’anno, tra una cosa e l’altra, abbiamo raccolto picca e nenti. Rischiamo tutti la fame».

«Ci sono qua io!», disse il Cavaliere.

E fece il bisogno suo. Sul quale si gettarono tutti gli scrafagli merdaroli inneggiando alla generosità del Cavaliere.

Il Cavaliere e la mela

Quand’era picciliddro, e quindi non ancora Cavaliere, il futuro Cavaliere vide un compagnuccio che stava a mangiarsi una grossa mela.

Israele, la memoria dell’Olocausto usata come arma

La memoria dell’Olocausto, una delle più grandi tragedie dell’umanità, viene spesso strumentalizzata da Israele (e non solo) per garantirsi una sorta di immunità, anche in presenza di violenze atroci come quelle commesse a Gaza nelle ultime settimane. In questo dialogo studiosi dell’Olocausto discutono di come la sua memoria venga impiegata per fini distorti, funzionali alle politiche degli Stati, innanzitutto di quello ebraico. Quattro studiosi ne discutono in un intenso dialogo.

Libano, lo sfollamento forzato e le donne invisibili

La disuguaglianza di genere ha un forte impatto sull’esperienza dello sfollamento di massa seguito alla guerra nel Libano meridionale. Tuttavia, la carenza di dati differenziati rischia di minare l’adeguatezza degli aiuti forniti e di rendere ancora più invisibile la condizione delle donne, che in condizioni di fuga dalla guerra sono invece notoriamente le più colpite dalla violenza e dalla fatica del ritrovarsi senza casa e con bambini o anziani a cui prestare cure.

Come il fascismo governava le donne

L’approccio del fascismo alle donne era bivalente: da un lato mirava a riportare la donna alla sua missione “naturale” di madre e di perno della famiglia, a una visione del tutto patriarcale; ma dall’altro era inteso a “nazionalizzare” le donne, a farne una forza moderna, consapevole della propria missione nell’ambito dello Stato etico; e perciò a dar loro un ruolo e una dimensione pubblica, sempre a rischio di entrare in conflitto con la dimensione domestica tradizionale. Il regime mise molto impegno nel disinnescare in tutti i modi questo potenziale conflitto, colpendo soprattutto il lavoro femminile. Ne parla un libro importante di Victoria de Grazia.