Autore: Christian Elia

Giornalista occupatosi principalmente di Medio Oriente e Balcani, migrazioni e memoria. È tra i fondatori di PeaceReporter e di E, il mensile di Emergency. Ha realizzato reportage in più di 40 Paesi su guerre e violazioni dei diritti umani che sono stati pubblicati dalle principali testate italiane e hanno vinto diversi premi. Alcune di queste esperienze danno vita al corpus dei suoi libri. Nel 2013 ha fondato Q Code Mag, che dirige assieme ad Angelo Miotto, mentre dal 2020 è direttore di ArabPop, rivista dedicata alle arti e letterature contemporanee come espressione dei movimenti socio-culturali del mondo arabo.

Ariel Sharon, l’uomo pronto a tutto per Israele

Quando arrivò la notizia della morte dell’ex Primo Ministro d’Israele Ariel Sharon, comunicata dalla sua famiglia alla stampa con una fredda nota rilasciata l’11 gennaio 2014, nessuno si era dimenticato di lui. E già questa è una notizia, perché giaceva in un letto nella sua amata fattoria di Havat Shikmim in coma dal 2006. Perché la vita di Ariel Sharon non è stata una vita comune. Se lasciare il segno, avere un impatto, può essere un metro per giudicare un’esistenza, di sicuro quella di Sharon è stata come uno dei mezzi corazzati che era abituato a guidare in battaglia.