Inedito / Logos in ceppi

In un voluminoso manoscritto autobiografico Franco Cordero parla più volte di un’opera che aveva in mente e che chiama il più delle volte “Il trittico del dogma”, talvolta “Il trittico del cristianesimo ragionevole” o “Il trittico del cristianesimo intelligente”, che risulta dovesse essere organizzata in tre sezioni dedicate rispettivamente a De Maistre, Locke e Loisy. I file relativi alle prime due parti sono stati ritrovati, quelli relativi alla parte dedicata a Loisy non ancora. Anticipiamo qui un estratto della parte dedicata a De Maistre (che pubblicheremo integralmente nel prossimo Almanacco di Filosofia di MicroMega), per il quale ringraziamo vivamente la figlia di Franco Cordero, Giuditta Cordero-Moss. In questo estratto Cordero offre una disamina del volume Considérations sur la France (1796).

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Deus regit mundum 

Capitolo I, «Des révolutions», ovvero un salto nel paradosso teologale. «Nous sommes tous attachés au thrône de l’Etre suprême par une chaîne souple, qui nous tient sans nous asservir»: legati da catene invisibili, siamo liberi «sous la main divine», al centro d’una sfera variabile; l’«eternel geomètre» muove, estende, restringe, arresta le volontà, lasciandole intatte. Elegante vaniloquio, quale rimane nella seconda metafora, dell’orologio i cui meccanismi mutino continuamente in forza, peso, forma, e tuttavia indichi l’ora, infallibile. La diavoleria francese risulta inesplicabile nelle solite chiavi causali. «Non vi capisco niente», confessa l’osservatore: gli avvenimenti smentiscono le previsioni più sicure; ogni cosa riesce ai malvagi, «tandis que le bon parti est malheureux et ridicule» qualunque mossa tenti; uomini da poco eseguono imprese colossali, portati dalle circostanze; volevano&…

Autonomia differenziata, fermiamola ora o sarà troppo tardi

L’Autonomia Differenziata è un progetto politico che lede la natura della Repubblica Italiana, sancita dalla Costituzione come “una e indivisibile”, foriero non solo di inammissibili disuguaglianze ma anche di inefficienze. Contro di essa si sono espressi costituzionalisti, istituzioni, soggetti politici, sociali ed economici, fino ad arrivare alla Commissione Europea. Eppure il governo procede a spron battuto nel volerla attuare, mostrando i muscoli e tappandosi le orecchie. Contro questo scellerato agire a senso unico bisogna agire ora, altrimenti – considerando il criterio della decennalità – sarà davvero troppo tardi.

Regionalismo differenziato o centralismo diffuso? L’autonomia differenziata punta a demolire il Parlamento

La legge sull’autonomia differenziata rischia di diventare una utile stampella al premierato, di rafforzare, più che il regionalismo differenziato, un “centralismo diffuso” che consente al Presidente del Consiglio di negoziare con le singole regioni, esautorando totalmente il Parlamento dalle sue funzioni; e, con esso, svuotare di sostanza la Repubblica democratica.

La guerra contro lo Stato condotta dal liberismo della “sussidiarietà”

Pubblichiamo un estratto del libro di Francesco Pallante “Spezzare l’Italia”, Giulio Einaudi Editore, 2024. In questo volume, il costituzionalista argomenta in profondità le ragioni di una battaglia per fermare il disegno eversivo dell’autonomia differenziata, il quale, come spiega nel capitolo di seguito, trae origine anche dalla visione, intrisa di liberismo e populismo al tempo stesso, tale per cui lo Stato sia automaticamente un “male necessario” e le istituzioni “più vicine ai cittadini” consentano un beneficio. Una visione che nega alla radice la politica, vale a dire l’opera di mediazione e sintesi che è in grado di tenere insieme la società.