Da MicroMega n. 1/2002 [Qui è possibile acquistare il numero completo]

Tra stupore e indignazione, un dialogo sui misfatti di Tangentopoli e sull’impegno dei magistrati di Milano per ripristinare la legalità, tra il “papà” del commissario Montalbano, Andrea Camilleri, e la magistrata svizzera Carla Del Ponte (“La realtà oltre la fantasia”).

Mani pulite vista dalla svizzera

Andrea Camilleri: Negli anni di piombo, al tempo delle Brigate rosse, trovandomi all’estero per motivi di lavoro, venivo letteralmente assalito da più o meno preoccupate domande: cosa sono queste Brigate rosse? Che vogliono? L’interesse per quello che stava accadendo in Italia era enorme. Mi rivolgevano queste domande ingenuamente, come se io fossi stato in grado di dare le risposte giuste per il solo fatto d’essere italiano. E finivo col rispondere in modo generico. Lo stesso mi capitò, sempre all’estero, con Mani Pulite, solo che in questo caso le mie risposte potevano essere meno generiche. Potevo dire, ad esempio, che le avvisaglie di quello che sarebbe po…

L’Europa profonda

Ancor più che sostentamento nutritivo, i contadini forniscono al capitalismo globale un supporto ideologico. Nella sua astratta dimensione finanziaria, il capitalismo globale ha bisogno di elementi che ne ancorino al suolo il consenso, almeno quel tanto che è indispensabile a governare le forme Stato nazionali. Non hanno bisogno tanto dei voti di quel 2% della popolazione, né dell’apporto economico di quel 2% del pil, quanto della “comunità immaginata” che si crea intorno alla patata, all’acino d’uva o all’asparago bianco.

Una democrazia per persone in carne e ossa

La maggior parte delle proposte per rivitalizzare la democrazia, la cui crisi è ormai lampante, tendono a pretendere dai cittadini una maggiore partecipazione democratica; cosa che, in un mondo in cui le persone non hanno tempo, le rende spesso irrealistiche. Breve rassegna di possibili riforme per cittadini indaffarati.

Il governo Meloni vuole più carceri e più carcere

In Italia sta aumentando pericolosamente il paradigma repressivo. Dopo i decreti Rave, Cutro e Caivano del governo Meloni che, una volta convertiti in legge, hanno introdotto sanzioni più severe a spese soprattutto di giovani e migranti, è ora al vaglio la misura che introdurrà il reato di rivolta in carcere o in Centri di Permanenza per il Rimpatrio o altre strutture riservate a migranti «mediante atti di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini impartiti dalle autorità». Un giro di vite che fa il paio con l’intenzione di aumentare il numero delle strutture detentive.