Abbiamo ancora bisogno della religione?

In un mondo in cui la ricerca scientifica riesce ogni giorno a fornire risposte sempre più precise alle grandi domande dell’esistenza, qual è il ruolo della religione? Può la fede continuare a essere faro morale se perde il suo primato come fonte di spiegazione dell’origine del mondo e della vita? Davvero se Dio non c’è tutto è permesso o, al contrario, proprio finché c’è Dio tutto sarà permesso?

La sfida dell’acqua, emblema di un mondo che cambia

La profonda siccità che ha colpito quest’anno l’Italia non dipende soltanto dal cambiamento climatico ma da un’errata gestione delle risorse idriche a disposizione. La crisi idrica è dunque una questione politica. Parla Giulio Boccaletti, esperto di risorse naturali e sicurezza idrica.

Bettin: “Come evitare la catastrofe ecologica”

Nel suo ultimo libro, “I tempi stanno cambiando”, Gianfranco Bettin analizza cause, prospettive e soluzioni sulla fine dell’Antropocene, l’era del massimo impatto umano sul pianeta, sottolineando l’interdipendenza tra crisi climatica, ecologica e sociale. Lo abbiamo intervistato.

“Non da noi!”. La Germania 15 anni dopo la strage di Duisburg

Il 15 agosto 2007 la ‘ndrangheta italiana provocò un bagno di sangue senza precedenti nella città tedesca di Duisburg. A 15 anni di distanza, in Germania quasi nessuno ricorda la strage. Un’amnesia collettiva che evidenzia la mancanza di consapevolezza rispetto alla diffusione delle mafie italiane.

The Beatles: sessant’anni e non li dimostrano

Sessant’anni dopo il primo 45 giri, molti dei brani dei Beatles potrebbero essere hit dell’oggi. Grazie a un’alchimia miracolosa e irripetibile, Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr hanno riscritto i canoni del Rock and Roll diventando icone pop trasversali alle generazioni.

Se Fukuyama avesse letto Carla Lonzi…

Nel suo ultimo libro “Il liberalismo e i suoi oppositori”, il politologo americano Francis Fukuyama rivede a 30 anni di distanza le eccessive sicurezze riguardo alla “Fine della storia” e riconosce che il liberalismo, nel XXI secolo, è un veliero nella temperie; che non necessariamente supererà la tempesta.