Premessa: la difficile conciliazione dei tempi oggi
Secondo l’Istat la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita familiare risulta difficoltosa per più di un terzo degli occupati e delle occupate con responsabilità di cura nei confronti di figli.
La situazione si è aggravata ulteriormente a causa della pandemia e a causa del proliferare di nuove modalità, più o meno formalizzate, di lavoro da casa, che hanno determinato la sovrapposizione degli impegni lavorativi e familiari.
Il problema tocca non solo gli “occupati” ma anche professionisti e professioniste, lavoratori e lavoratrici occasionali o precari, per i quali il difficile equilibrio tra vita familiare e lavorativa può divenire un ulteriore motivo di discriminazione o esclusione da un mondo lavorativo che non assicura adeguate garanzie.
Il contesto in cui viviamo mostra con chiarezza come le esigenze di cura sono molto cambiate: non si tratta più di una funzione prettamente femminile, a carico delle madri con figli, ma anche i padri oggi si occupano della vita familiare per le ragioni più svariate (perché oggi le donne fanno carriera, perché oggi le famiglie hanno bisogno di due stipendi, e perché, anche i padri possono scegliere di dedicare del tempo alla cura dei figli).
Non solo, non bisogna dimenticarsi che il diritto di bilanciare vita privata e professionale spetta anche alle famiglie e alle persone senza figli, che posso avere diverse esigenze di cura di un familiare o di un genitore a carico.
Come spesso accade, il quadro politico e normativo in materia non sembra ancora pienamente al passo con i cambiamenti sociali descritti. Le misure di conciliazione famiglia – lavoro esistenti sono ancora, troppo spesso, percepite come a vantaggio delle sole donne, non risolvendo così lo squilibrio dei carichi nella vita familiare.
Vi è chi ritiene che tale squilibrio trovi una giustificazione nella stessa Costituzione che, all’articolo 37, tutela la funzione “essenziale” familiare della madre-lavoratrice, senza accordare, almeno espressamente, la medesima funzione al padre-lavoratore.
Tale formula, tuttavia, come si dirà, deve essere letta alla luce del particolare contesto storico in cui è stata elaborata la norma: i lavori dell’Assemblea Costituente, che hanno avuto inizio nel 1946. Pur in netta rottura con il passato regime fascista, si usciva, allora da un periodo di politiche tutte incentrate a rendere la donna subalterna all’uomo in ogni ambito e ad esaltare, al contempo, il modello…