MicroMega+, il numero del 9 dicembre 2022

Con contributi di: Orville Schell, Irena Grudzińska Gross, Serhij Žadan, Claudia Fanti, Raúl Zibechi, Camilla De Fazio, Luigi Corvaglia, Marco Trainito.

Redazione

Cosa sta succedendo in Cina? Il Covid-19, spiega il sinologo americano Orville Schell in questo dialogo con Irena Grudzińska Gross, ha permesso a Xi Jinping di sviluppare un sistema di sorveglianza mai visto prima nella storia. Il nuovo meccanismo di controllo statale sopravviverà alla pandemia. Ma così facendo Xi si è davvero inimicato la società, con ripercussioni che giungeranno fino a noi. 

Lo scorso ottobre, lo scrittore ucraino Serhij Žadan ha ricevuto a Francoforte il Premio internazionale per la pace 2022 conferito dall’Associazione degli editori e dei librai tedeschi. Pubblichiamo in esclusiva per l’Italia il suo discorso di ringraziamento, una dolorosa e intima riflessione sul rapporto fra la guerra e le parole, che diventa anche guerra alla parola.

L’intellettuale uruguayano Raúl Zibechi è forse il più critico nei confronti dei governi progressisti dell’America Latina. In questa ampia e profonda intervista condotta da Claudia Fanti racconta le ombre e le contraddizioni manifestate in questi anni Venti dalla via statale al progressismo, che in questa fase non accoglie, bensì ostacola, la capacità di mobilitazione dei settori indigeni, neri e popolari.

Credi si possa vivere senza una parte consistente del proprio cervello? E se sì, che vita immagini? Nella maggior parte dei casi le lesioni cerebrali hanno conseguenze, a volte anche molto gravi. Ma alcune persone arrivano all’età adulta senza presentare alcun sintomo e scoprono solo per caso che una parte della loro testa è… vuota. Camilla De Fazio ci illustra le ricerche di Evelina Fedorenko del Massachusetts Institute of Technology (MIT): studiando la vita di questi rari individui, la scienziata sta scoprendo come il cervello sia stato in grado di adattarsi alla lesione per svolgere normalmente tutte le sue funzioni.

Che differenza c’è fra una setta e una religione? Luigi Corvaglia si addentra nel terreno minato del dispotismo dei culti. Gli esponenti della società laica che ne osteggiano l’operato – sempre più spesso manipolatorio e pervasivo nei confronti dei loro adepti – sono ormai da tempo nel mirino: etichettati come fuori dalla scienza, illiberali o addirittura complici di dispotismi. L’obiettivo è metterne in dubbio la credibilità per destituire di fondamento qualsiasi critica nei confronti delle sette.

In questi due anni di pandemia, un numero allarmante di persone ha preferito sfidare il virus pur di non rinunciare a riunirsi per l’aperitivo o per ballare, in una sorta di imperativo nevrotico dello sballo proprio quando ciò rappresentava un pericolo per la vita stessa. Quali sono le ragioni di un simile modo di agire? Marco Trainito le esplora in questa recensione dell’ultimo saggio di Raffaele SimoneDivertimento con rovine edito da Solferino.

Buona lettura!

Il maschilismo dei dati

La gran parte delle decisioni negli ambiti più disparati oggi viene presa a partire dai dati. Dati che però nella stragrande maggioranza riguardano solo ed esclusivamente gli uomini.

Le radici biologiche del linguaggio umano

Studiare da un punto di vista evolutivo il linguaggio umano è un’operazione estremamente complessa poiché, a differenza di altri tratti biologici, dipende da strumenti nervosi e anatomici che non fossilizzano e non lasciano tracce. Ma lo studio del canto degli uccelli ci fornisce un prezioso strumento comparativo per perseguire tale scopo.

La crisi della sinistra e il problema della proprietà

Abbandonando il tema del lavoro appiattendosi su posizioni monetariste, la sinistra ha rinunciato anche ad affrontare propriamente il tema della proprietà. Riguardo quella pubblica, per allontanarsi dal nazionalismo comunista sovietico, ha osteggiato ogni forma di demanializzazione e nazionalizzazione dei beni e delle produzioni, favorendo privatizzazioni, svendite degli assets economici prioritari a tutto danno del Paese e a favore di grandi potenze multinazionali. Ma la gestione condivisa dei beni collettivi non può essere trasferita alla sfera privata.