L’internazionale nera che difende la “libertà religiosa”

Le contorte involuzioni logiche e morali che contraddistinguono un certo ambiente in cui la destra politica si coniuga col radicalismo religioso sono difficili da seguire, ma parlano tutte di una lunga storia di associazioni controrivoluzionarie, legate a doppio filo a servizi segreti e formazioni terroriste, che si battono apparentemente per l’ecumenismo della fede ma in realtà cercano di legittimare l'esistenza delle sette, ovvero l’apparente copertura dietro il “libero credo” di realtà sovversive e antidemocratiche che compongono la cosiddetta “internazionale nera”. L’inchiesta che segue svela il lungo intreccio.

Uno strano esperto di religioni
Il “Foro Espiritual” di Estella, in Spagna, è, come si legge sul sito della città, “un laboratorio di fraternità in cui diverse comunità religiose convivono in un clima di armonia, pace e gioia, cercando punti di incontro con l’obiettivo che il mondo raggiunga la pace”. Insomma un festival ecumenico dai connotati marcatemente New Age. La prima edizione, nel 2006, vide fra i relatori tale Ives Guillou, presentato come “esperto di religioni”. Chiunque sia abbastanza informato sulla “strategia della tensione” e sugli “anni di piombo” avrà sussultato nel leggere questo nome. È infatti il vero nome di colui che è passato alla storia come Ives Guérin-Sérac, fondatore della agenzia Aginter Presse, una struttura occulta del terrore finanziata dalla polizia segreta del dittatore portaghese Salazar e legata ai servizi segreti occidentali e all’internazionale nera. Aginter Presse ha fatto da cabina di regia dell’eversione di destra dal 1966 al 1974. È anche coinvolta, tramite l’organizzazione neofascista Ordine Nuovo, negli attentati terroristici in Italia, a cominciare dalla strage di Piazza Fontana, e ha preso parte all’Operazione Condor, cioè il piano della CIA per eliminare gli oppositori delle dittature sudamericane negli anni ’70. Che cosa ci faceva l’eminenza grigia del terrorismo nero internazionale ad un festival religioso a parlare di amore universale e “famiglia umana”? La circostanza era ancora più inquietante in considerazione del fatto che Guérin-Sérac era latitante da decenni,  e intanto figurava in lista col suo vero nome. Non era la prima volta che Guérin-Serac presenziava ad eventi legati al mondo della spiritualità alternativa. Il giornalista Andrea Sceresini infatti, ci informa che nel 2002 Guérin-Sérac aveva partecipato ad un meeting della Women’s Federation for World Peace, una emanazione della Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon. A rendere il tutto ancora più incongruente è il fatto che, oltre che dal punto di vista politico, anche da quello religioso Guérin-Serac era tutt’altro che ecumenico. Un uomo che lo ha conosciuto molto bene è l’ergastolano Vincenzo Vinciguerra, che fu membro dei gruppi neofascisti Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale; questi ha asserito che ciò che lo colpì di più del personaggio, che allora si faceva chiamare Ralf, fu la sua religiosità: “Ralf era molto cattolico. Fondamentalista cattolico!”. In altri termini, non il tipo che frequenta festival New Age. Vinciguerra aggiunse però una notazione ulteriore: “La civiltà cristiana è stata costruita su milioni di morti e lui non si faceva scrupoli se doveva fare lo stesso per preservarla!”

La dottrina del duplice effetto
In quanto detto nelle righe precedenti, ad esempio, si notano due stridenti contraddizioni. La prima è quella relativa alla convivenza nella stessa persona – in questo caso Guérin-Serac – del cattolico fondamentalista e dello stragista. La seconda contraddizione è quella di chi professa una forma di cattolicesimo ostile all’ecumenismo, perché fondamentalista, e partecipa attivamente a eventi di altri culti. Per risolvere questi apparenti rompicapo, sarà necessario sciogliere la matassa e partire da dove il filo della storia inizia. Seguirlo ci porterà in luoghi impensabili.

La vicinanza del tradizionalismo cattolico ad omicidi e attentati terroristici, infatti, si palesò con evidenza già durante la guerra d’Algeria. L’ OAS (Organisation Armée Secrète) era un’organizzazione paramilitare clandestina francese attiva durante la guerra d’Algeria e aveva come slogan “Algeria francese o morte”. Era nata a Madrid nel 1961 sotto la protezione del governo fascista di Francisco Franco e aveva quale principale riferimento politico l’organizzazione cattolica contro-rivoluzionaria La Cité Catolique che all’OAS fornì moltissimi combattenti. L’OAS causò circa 1.500 morti in quindici mesi attraverso attacchi terroristici di inaudita ferocia. Dopo che fu reso noto l’accordo di Evian tra il governo francese e il Fronte di Liberazione Algerino, l’OAS decise di tentare l’ assassinio di De Gaulle, considerato un traditore. Quest’ultimo colpo di coda fallì e l’organizzazione si disperse.

Per quanto anomalo possa apparire, va notato che negli ambienti cattolici legati alle gerarchie militari la pratica della tortura e dell’omicidio era considerata degna di assoluzione sulla base del pensiero di Aristotele, Tommaso d’Aquino e Agostino d’Ippona. Louis Delarue, cappellano di un’unità dispiegata in Algeria, diceva che bisognava scegliere tra due mali, e far soffrire temporaneamente un bandito che meritava la pena di morte era il minore.
Probabilmente la migliore giustificazione delle nefandezze compiute dai militanti cattolici era fornita dalla dottrina del duplice effetto di San Tommaso d’Aquino: “Il male prodotto da un’azione diretta al bene non invalida la moralità dell’azione stessa”.

Fra i volontari dell’OAS c’era Ives Guérin-Sérac, una persona che a questa logica di San Tommaso sembra aver improntato la propria missione, visto che avrebbe poi dimostrato di essere disposto a fare milioni di morti per raggiungere il fine di salvaguardare la società cristiana tradizionale.

La sovversione
Dopo la sconfitta algerina, Guérin-Sérac, con altri reduci dell’OAS, era riparato prima nella Spagna franchista e poi nel Portogallo di Salazar per sfuggire alla condanna per diserzione e tradimento. È qui che prese corpo l’idea di dar vita ad un’organizzazione anticomunista internazionale. Questa struttura sarebbe stata formata da specialisti nella lotta contro la “sovversione”. Questo concetto è centrale. Si è infatti detto che un importante riferimento dei combattenti dell’OAS fosse La Cité Catolique. È quindi il caso di spendere due parole su questa organizzazione. Si trattava di un’associazione cattolica controrivoluzionaria guidata da Jean Ousset. Questi identificava la radice di tutti i mali nella “sovversione”. Con ciò intendeva lo stravolgimento dell’ ordine cristiano, della legge naturale e del disegno del Creatore, stravolgimento c…

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