Da MicroMega n. 1/2002 (qui è possibile acquistare il numero completo)

Il magistrato in prima linea di Mani pulite Piercamillo Davigo e il direttore del Foglio Giuliano Ferrara confrontano le rispettive – e opposte – visioni della giustizia: i politici devono davvero essere “ricattabili”? L’azione dei magistrati è davvero criticabile per “moralismo”?

Golpe giudiziario?

MicroMega: Craxi fin dall’inizio accusò Mani Pulite («Nemmeno sotto le dittature sudamericane accadono episodi come quelli di Mani Pulite», 2-6-92. «Mani Pulite è una campagna di aggressione e delegittimazione senza precedenti contro la politica, che presenta gravi rischi per la stabilità istituzionale», 29-2-93. «Con Mani Pulite sono saltate tutte le garanzie su cui si fonda il processo accusatorio», 2-3-93).

Non così gli esponenti del Polo, che solo in seguito ripresero queste accuse (Berlusconi così giudicava il pool di Milano presentando il suo primo governo al Senato il 16 aprile del ’94: «Questo governo è schierato dalla parte dell’opera di moralizzazione d…

Liberazione del lavoro o dal lavoro?

Il lavoro, nella società capitalista, serve solo secondariamente, anzi accidentalmente, a soddisfare veri bisogni umani. La sua ragion d’essere è la realizzazione del solo e unico scopo della produzione capitalista: trasformare cento euro in centodieci euro e così via. Bisognerebbe quindi abolire molte delle attività che si svolgono oggi, e reinventare le altre. Il che si tradurrebbe anche in molto più tempo a disposizione. Rifiutare il lavoro non significa però non fare niente, bensì valutare – individualmente e collettivamente – quali sforzi si vogliono intraprendere, in vista di quali risultati.

Lavoro digitale e sindacalismo: unire le forze quando si lavora da soli

La disgregazione dei rapporti sociali un tempo intessuti sul luogo di lavoro dovuta alla digitalizzazione e all’avvento di Internet ha avuto una ricaduta anche in termini di diritti e tutele. Lavorando da casa o comunque da remoto, spesso da soli, non è certo facile sentirsi parte di una categoria che condivide interessi e rivendicazioni. Ma, per quanto ci si possa sentire atomi isolati e dispersi, spesso abbandonati da uno Stato che non riesce a stare al passo con le rapide trasformazioni del mondo del lavoro attuale, si ha comunque modo di associarsi e farsi valere. A spiegare come sono Giulia Guida e Lia Bruna della CGIL e Mattia Cavani e Giovanni Campanella di Acta, l’associazione dei freelance.

Il lavoro invisibile delle donne

Se le condizioni del lavoro sono complessivamente peggiorate per tutti negli ultimi decenni in Italia, il lavoro delle donne è stato nettamente il più penalizzato. Costrette dalla maternità (effettiva o potenziale) a scelte sacrificate e di povertà, molte percepiscono un reddito inferiore rispetto a quello maschile, sono precarie, e spesso invisibili.