L’esodo delle donne e dei bambini

Le storie di Alina, Galina, Tonia, Denis che hanno lasciato il loro Paese, l’Ucraina, e i cui percorsi si incrociano a Siret, in Romania, punto di arrivo di centinaia di profughi in fuga dalla guerra.

La temperatura, nelle ore calde, supera di poco lo zero. Il resto del tempo il segno “meno” è costante. Il confine di Siret, in Romania, è uno di quelli maggiormente interessati dalla crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina. I profughi arrivano alla spicciolata passando con le automobili o a piedi, ad accoglierli c’è un’organizzazione che sfiora la perfezione con pullman e mezzi che accompagnano le persone nelle palestre e negli hotel adibiti a centri di prima accoglienza.

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L’esodo delle donne e dei bambini. Possiamo definire così questa crisi umanitaria che per numeri e velocità non ha eguali in Europa.

Tre milioni di persone in 21 giorni. Sommando tutti gli arrivi in Italia e in Grecia dal 2014 a oggi non si arriva a questa cifra e ciò restituisce la portata del momento storico che stiamo vivendo. Un numero altissimo che riguarda soprattutto la Polonia, che ha accolto quasi due milioni di rifugiati, e a seguire Romania, Moldavia, Ungheria e Slovacchia. Numeri altissimi per questi Paesi, storicamente poco accoglienti con i profughi provenienti dalla rotta balcanica e dal Mediterraneo centrale: profughi di altre guerre e altre crisi cui l’Europa ha risposto con muri e sistemi di sorveglianza.

Foto di Valerio Nicolosi

«Sono partita da Kiev dopo il secondo giorno di guerra, all’inizio ero sotto shock perché pensavo che queste cose non fossero più possibili. Per me la guerra era quel…

Kant e l’intelligenza polimorfa: un messaggio per il mondo che verrà

Il 22 aprile di 300 anni fa nasceva Immanuel Kant, uno dei pensatori che più hanno influenzato la storia della filosofia. La sua intelligenza versatile e polimorfa, che lo ha portato a spaziare in tutti i campi del sapere, è ancora oggi di estrema attualità e può aiutare noi e le giovani generazioni a orientarci in un mondo che deve affrontare la sfida del cambiamento climatico. Un mondo da abitare consapevoli dei nostri limiti ma anche della nostra grandezza, che possiamo esplicare prendendo coscienza della necessità di perseguire un benessere non solo individuale ma soprattutto collettivo e orientato al bene.

Algoritmi: usarli senza esserne usati. Intervista a Tiziano Bonini ed Emiliano Treré

Oggi gli algoritmi influenzano pesantemente le nostre vite. Tutta una serie di azioni quotidiane, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, ne sono condizionate. Gli algoritmi non sono neutri bensì corrispondono a scelte, valori e impostazioni delle aziende che se ne servono. Ma non siamo condannati a subirne passivamente il funzionamento: così secondo Tiziano Bonini ed Emiliano Treré, che nel loro libro “Algorithms of Resistance: The Everyday Fight against Platform Power” (“Algoritmi di resistenza. La lotta quotidiana contro il potere delle piattaforme”), di prossima pubblicazione anche in Italia per Mondadori, spiegano che cosa sono gli algoritmi di resistenza e come possiamo servircene per rapportarci alla gig economy, e anche alla politica.

Macron, Draghi, Letta e il fallimento dell’Ue

Ormai perfino i più ardenti europeisti, come il Presidente francese Emmanuel Macron, Enrico Letta e Mario Draghi, sono costretti a riconoscere e a denunciare la decadenza dell’Europa, ovvero il fallimento – economico e geopolitico – di questa Unione Europea basata sull’euro e sull’austerità: peccato che così siano costretti a riconoscere implicitamente il loro stesso fallimento, e che le loro proposte non si pongano minimamente il problema né del grave deficit di democrazia interno all’Unione né dell’impoverimento delle classi lavoratrici e produttive. Anzi: propongono di riformare la UE grazie al potenziamento dei mercati finanziari deregolamentati.