Il genere e il sacro

La separazione dei generi è uno degli aspetti primordiali del sacro. E proprio qui, in questo spazio vediamo innestarsi dinamiche gerarchiche di dominio di un genere (per lo più quello maschile) sull’altro, ma in un universo di varietà culturale talmente articolata, che le gerarchie maschili vengono ciclicamente intervallate da negoziazioni e rovesciamenti a favore delle donne: società matriarcali si alternano a patriarcati, e così per migliaia di anni, in un fluire ondivago di giochi di sacralizzazioni e dissacrazioni, di ruoli dominanti e dominati, che nulla hanno a che fare con il mito del buon selvaggio ma con una costante lotta per mantenere l’equilibrio dell’identità individuale e di gruppo anche attraverso la sacralizzazione della separazione di genere. Finché, a un certo punto, le correnti alternate si irrigidiscono.

Iran, un anno di rivoluzione

È passato un anno dallo scoppio della rivoluzione in Iran per la morte della giovanissima Mahsa Jina Amini, arrestata dalla polizia morale perché “malvelata”. Quel velo che ancora oggi è per il governo il pilastro della Repubblica islamica. Un simbolo che ormai è diventato il catalizzatore di una lotta locale nell’alveo di un contesto globale, in una fase di interregno gramsciano.

Donne in Iran, dall’istruzione alla rivoluzione

Iran

Le donne in Iran hanno usufruito di un processo di alfabetizzazione di massa portato avanti dal regime islamico: la rivoluzione iraniana del 1979 fu infatti all’impronta della costruzione di una nazione unitaria e l’elemento scolastico unito a quello religioso ne dovevano rappresentare i due elementi cruciali. Paradossalmente, gli ayatollah hanno dunque fornito alle donne alcuni degli strumenti attraverso i quali esse possono oggi liberarsi del potere oscurantista e misogino. Il fenomeno è descritto e analizzato dall’antropologa e giornalista Sara Hejazi nel suo libro “Iran, donne e rivolte”, di cui riportiamo un estratto. Questo fenomeno è descritto e analizzato dall’antropologa e giornalista Sara Hejazi nel suo libro “Iran, donne e rivolte” (Scholé, 2023), di cui riportiamo un estratto.