Nonostante Platone, Adriana Cavarero smaschera l’ordine patriarcale
Adriana Cavarero ha dedicato la sua esistenza a decodificare il linguaggio della rappresentazione, non solo per il piacere necessario della decostruzione, quanto anche e soprattutto per proporre un nuovo pensiero del femminile, “un immaginario di speranza” che, dall’analisi del passato e dalla critica del presente, lanci lo sguardo verso il futuro, un futuro che indichi rapporti nuovi e diversi.
La strega è la donna che ha osato conoscenza e libertà
La marginalità fisica, sociale e psicologica ha segnato la condizione delle cosiddette streghe, spesso abitatrici di luoghi selvatici, lontani dalle comunità, immerse nella natura di cui conoscevano i segreti e le energie, esperte nella manipolazione di erbe e prodotti della terra. Punite perché libere, sole, spesso perché anziane, ma soprattutto perché forti delle loro conoscenze, considerate “malefiche” in quanto indipendenti dai precetti e dalle proprietà.
Günther Anders e la sua rinnovata attualità
Le minacce di uso dell’atomica nel contesto bellico ucraino e lo sviluppo potenzialmente incontrollato dell’Intelligenza Artificiale ci riportano a fare i conti con il pensiero del filosofo tedesco. La nostra “vergogna prometeica” e il principio disperazione generato dalla consapevolezza di poter essere annientati da ciò che noi stessi abbiamo creato, anziché renderci passivi e rassegnati, possono darci nuovi spunti per una critica vigile e un esercizio della nostra ragione adeguato alle sfide del nostro tempo.
Donne partigiane: la Resistenza fu anche femminile
Che la Storia abbia trascurato, intenzionalmente o per distrazione, tante donne è una verità incontrovertibile, che valse anche per le donne partigiane nella Resistenza. E questo non perché gli uomini siano più forti, ma perché hanno avuto il monopolio della cultura e del potere, entrambi indispensabili per redigere i documenti su cui si costruiscono l’una e l’altro.
Giornata della Memoria: Karl Jaspers e la questione della colpa
Nella celebrazione della Giornata della Memoria, data simbolo del nostro calendario civile, c’è chi, come Karl Jaspers, tra tormenti e compiti etici ha fatto della responsabilità collettiva della Germania un argomento di sofferte riflessioni.
Retrotopia: quando il futuro spaventa, ci rifugiamo nel passato
L’avvenire appare minaccioso, mentre il ritorno al passato un itinerario di purificazione dai danni che il futuro ha provocato quando si è fatto presente. Ma Bauman rifugge le fughe retrotopiche invitando a scegliere se salvarsi insieme o perire tutti.
Scuola, pandemia e futuro
La scuola pubblica del futuro dovrebbe mettere al centro l’allievo e non relegare ai margini il docente, aumentare gli spazi fisici (aule) e quelli relazionali, vivere meno di carte e più di didattica. E soprattutto superare lo spirito concorrenziale tipico del modello aziendalistico.
Dio, l’ottativo del cuore umano divenuto tempo presente. Riflessioni sull’ateismo di Feuerbach
La cultura occidentale deve molto a Ludwig Feuerbach per aver indicato la via di un nuovo umanesimo che non trae origine dalla presenza di Dio nell’uomo ma dalla presenza dell’uomo a sé stesso. Su queste basi diventa possibile una civiltà fondata su un sentimento universale di solidarietà verso il prossimo.
Anche un singolo atto di ribellione civile è Resistenza
Accanto a una Resistenza armata al nazismo c’è stata una Resistenza civile a cui non si è data la giusta importanza. Dai giovani della Rosa Bianca ai coniugi Hampel, dai musicisti della Rote Kapelle a Dietrich Bonhoeffer: non costituirono una minaccia per Hitler ma la loro ribellione al male assoluto fu tutt’altro che inutile. Il loro sacrificio in difesa dell’umano è una testimonianza per il futuro.