Il risveglio del fascismo in Polonia

In Europa torna lo spettro del fascismo, come se la Seconda guerra mondiale non fosse mai avvenuta. È il caso della Polonia di oggi, dove assistiamo a una pericolosa rinascita del virulento nazionalismo degli anni Trenta e la Chiesa cattolica e l’attuale governo sono grandi alleati dell’estrema destra.

Non sono sicura che sia stata solo la mia generazione – nata poco dopo la Seconda guerra mondiale – a credere che il fascismo fosse stato totalmente sconfitto. Eravamo convinti che la lezione fosse stata appresa e che davanti a noi ci fosse un progresso lineare; era inimmaginabile che qualcuno difendesse una simile ideologia. Tutti i regimi europei (tranne quello di Franco) erano antifascisti, anche gli ex fascisti fingevano di essere qualcos’altro. Se ciò era ipocrita, si trattava di sincera ipocrisia. La sua rinascita sembrava inconcepibile. Eppure, oggi, in tutta Europa assistiamo al risveglio del fascismo nelle sue varianti nazionali. Inoltre, questa sua rinascita è aperta e sfacciata. Come se la Seconda guerra mondiale non fosse mai avvenuta.

Dopo il conflitto, le forme “indigene” di fascismo o nazismo covavano sotto la superficie in Italia e in Germania, ma non nei Paesi dell’Europa orientale distrutti tra il 1939 e il 1945 dall’occupazione nazista. Naturalmente, questi Paesi erano sotto l’influenza sovietica e l’antifascismo era d’obbligo. Oggi in almeno uno di essi – la Polonia – ci sono gruppi di persone che ripropongono il saluto nazista e festeggiano il compleanno di Hitler.

Queste forme di fedeltà sono minoritarie, la loro natura paradossale: la loro adorazione della nazionalità polacca va di pari passo con l’affiliazione a reti xenofobe internazionali che disprezzano non solo ebrei, “zingari” e musulmani, ma anche gli slavi. Sotto la maschera dell’anticomunismo, i loro aderenti attaccano le minoranze e i democratici e fanno rivivere, da quei “veri patrioti” che sono, la tradizione dei simboli e delle organizzazioni fasciste polacche prebelliche. Tale rinascita include anche il patto con la Chiesa cattolica. La gigantesca benedizione annuale degli xenofobi polacchi da parte dei sacerdoti paolini nel luogo cattolico più sacro della Polonia – Jasna Góra – è uno spettacolo da vedere. In quell’occasione essi si impegnano solennemente a difendere Maria, Madre di Dio e suo Figlio, Gesù Cristo, intronizzato come Re di Polonia.

Oltre alla Chiesa cattolica, un altro grande alleato dell’estrema destra è l…

Giù le mani dai centri antiviolenza: i tentativi istituzionalisti e securitari di strapparli al movimento delle donne

Fondamentale acquisizione del movimento delle donne dal basso, per salvarsi la vita e proteggersi dalla violenza soprattutto domestica, oggi i centri antiviolenza subiscono una crescente pressione verso l’istituzionalizzazione e l’irreggimentazione in chiave securitaria e assistenzialista. Tanto che ai bandi per finanziarli accedono realtà persino sfacciatamente pro-patriarcali come i gruppi ProVita o altre congreghe di tipo religioso.

Contro l’“onnipresente violenza”: la lotta in poesia delle femministe russe

Una nuova generazione di femministe russe, oggi quasi tutte riparate all’estero dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina, sta svelando attraverso un nuovo uso del linguaggio poetico il trauma rappresentato per le donne dalla violenza maschile, all’interno di una società patriarcale come quella russa che, con il pieno avallo dello Stato, ritiene lo spazio domestico e chi lo abita soggetti al dominio incontrastato dell’uomo. La popolarità della loro poesia e del loro impegno testimonia la reattività della società russa, nonostante la pesante militarizzazione.