In diverse correnti di pensiero, che rivendicano la necessità di un modo di vivere più aderente alla natura[1] contrapposto a quello della società tecnologica, si riscontra spesso un invito a un approccio olistico alla realtà, contrapposto a quello riduzionistico.
Capita così piuttosto frequentemente di sentir parlare di agricoltura olistica, alimentazione olistica, medicina olistica, scienza olistica ecc. Una semplice verifica con un motore di ricerca su Internet può ampiamente confermarlo. Cercando su Google la parola “olismo” vengono segnalati 274.000 risultati, contrapposti ai soli 116.000 che si ottengono digitando “riduzionismo” (in inglese i risultati sono un po’ diversi: 5.750.000 per holism e 5.670.000 per reductionism).
Cos’è dunque questo olismo di cui tanto si parla? Il termine deriva dal greco όλος, che significa “tutto” o “totalità”. L’idea di fondo delle concezioni olistiche consiste nel ritenere che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate solamente tramite lo studio dei suoi componenti. In pratica nell’olismo si ritiene che il tutto non corrisponda semplicemente alla somma delle parti. Tale concezione si contrappone evidentemente al riduzionismo per il quale invece la comprensione della realtà passa inevitabilmente per un’analisi dettagliata dei suoi componenti elementari.
Il termine olismo venne coniato nel 1926 dal filosofo, politico e militare sudafricano Jan Smuts (1870-1950), che lo usò nel suo libro Holism and Evolution (Olismo ed evoluzione). Secondo la definizione da lui stesso fornita:
Olismo è il termine qui coniato (da όλος =tutto) per designare questa tendenza della Natura, questo fondamentale fattore operativo verso la realizzazione o la creazione di interi nell’universo.[2]
Prima di Smuts, tuttavia, si possono ritrovare altri autori le cui concezioni della realtà possono essere considerate anticipazioni della visione olistica. Molte filosofie orientali, indiane e cinesi, hanno un carattere olistico. In occidente elementi olistici si possono ritrovare nel neoplatonismo e, in epoca più recente, nelle concezioni panteiste di Giordano Bruno (1548-1600) e Baruch …